Vincere da soli, senza allearsi né mediare con nessun’altra forza politica. Dopo l’intesa sulle riforme fra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, il terzo incomodo Beppe Grillo ha ribadito la linea dell’intransigenza: “Noi gli accordi con questi non li facciamo, o vinciamo noi o ce ne andiamo”. Con gli esponenti del sistema dei partiti, insomma, non si tratta: l’unico obiettivo è “mandarli tutti a casa“, a cominciare dalle prossime elezioni europee. Strategia convincente, coerente, realistica? O il movimento in tal modo si vota alla marginalità politica indirizzandosi a un ruolo di opposizione? Lo abbiamo domandato ai cittadini per le strade di Milano. Ora lo domandiamo a voi. Tra gli interpellati, alcuni ritengono un grave errore tirarsi fuori da ogni logica di alleanza e di mediazione, poiché in tal modo il movimento rimane ancorato a un’idea di protesta senza sbocco propositivo. Altri invece dichiarano che la linea della “rivoluzione democratica” di Grillo è l’unica possibile, ancorché assai difficile da realizzare, se l’obiettivo dichiarato è cambiare radicalmente il sistema politico.  Sullo sfondo la bozza di una legge elettorale che secondo Grillo è fatta apposta per “fermare” il Movimento. E voi cosa ne pensate? dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più  di Piero Ricca, riprese Ricky Farina   

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Legge elettorale: gli italiani preferiscono un Parlamento di eletti

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