Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, accetta le dimissioni presentate domenica 26 gennaio dal ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, e assume ad interim il dicastero. Il premier ha convocato per questo pomeriggio a Palazzo Chigi i sottosegretari alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione. “Non partecipiamo a discussione da prima Repubblica”, commenta il segretario del Pd Matteo Renzi a chi gli chiedeva se le dimissioni del ministro aprissero la prospettiva di un rimpasto di governo, sottolineando che “è una questione che riguarda il presidente del Consiglio”. 

Ciò non basta per placare le polemiche del giorno dopo l’addio. “Nunzia che torna a Forza Italia? E’ un sua scelta personale, a mio avviso la scissione ha determinato una separazione tra chi è andato via e chi è rimasto, non credo che andare e venire, le porte girevoli, in politica abbiano mai dato un contributo alla chiarezza e alla trasparenza”, afferma Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato ospite di Radio Uno. Non è d’accordo il senatore di Forza Italia, Francesco Nitto Palma. “Se Nunzia volesse tornare in Forza Italia, Berlusconi non avrebbe problemi ad accoglierla”, assicura in un’intervista a Il Mattino, precisando che “lo ha detto lui stesso più volte: si sarebbe reso disponibile nell’eventualità in cui chi è andato via esprima il desiderio di tornare sui propri passi”.

Mentre il vicepremier Angelino Alfano ci tiene a sottolineare che “ho detto a Nunzia che non condividevo le sue dimissioni e ho provato, invano, a trattenerla. Ma ha la testa dura, ha insistito ad andare avanti”. Il ministro dell’Interno, intervistato da Repubblica, sostiene che Nunzia “in Parlamento si è difesa bene, ha usato parole chiare. Io le ero seduto accanto e lo rifarei. Il rapporto tra De Girolamo ed Enrico Letta – prosegue – è sempre stato molto solido e amichevole. Evidentemente si aspettava un’attestazione più calorosa da parte del premier”. E Michaela Biancofiore, deputato di Forza Italia, coglie l’occasione per chiedere le dimissioni di Letta, perché “ha fallito su tutta la linea” e “ha pensato solo alla sua poltrona con immeritata supponenza”.

“Il M5S mantiene le promesse #tuttiacasa”, scrive invece Beppe Grillo in un tweet con cui posta la foto dell’ormai ex ministro. Nell’immagine è riportata la scritta ‘fuori un altro’ e figurano i nomi di Silvio Berlusconi, del viceministro e sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, e di Luigi Tivelli, il lobbista ‘intercettato’ dai 5 Stelle al quale è stato ritirato il badge di ingresso a Montecitorio.

Nunzia De Girolamo ha annunciato domenica le dimissioni con una nota, in cui sottolineava di essere lasciata sola dall’esecutivo: “Mi dimetto da ministro – ha detto. L’ho deciso per la mia dignità, è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo”. Convocata a Montecitorio per rispondere alle interrogazioni urgenti di Pd e Nuovocentrodestra, dopo lo scandalo all’Asl di Benevento, non aveva trovato al suo fianco né collega di partito Angelino Alfano, né il premier Letta. Il 4 febbraio si sarebbe dovuta discutere la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle.

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