La nuova edizione di Set Up si presenta ricca di stimoli, contenuti e si preannuncia essere – senza nulla togliere ad ArteFiera, la matriarca più strettamente legata al mercato che si svolge in contemporanea – l’evento artistico più all’avanguardia nel Gennaio artistico di Bologna e provincia. Set Up è più di una fiera, è una fucina culturale dove le nuove generazioni di artisti, addetti ai lavori e semplici appassionati possono confrontarsi tra loro e col mercato; “un progetto a lungo termine con obiettivi che richiedono la preparazione di un humus adeguato” sottolinea la direttrice creativa Alice Zannoni che, insieme alla presidente Simona Gavioli, costituisce il motore instancabile di questa meritoria kermesse. L’obiettivo della quattro giorni è sì quello di vendere, ma anche quello di rinnovare il concetto stesso della circolazione e della fruizione dell’arte.

Rispetto alla prima edizione, scommessa istintiva e riuscita, l’edizione di quest’anno cresce e offre diverse novità. Iniziamo dai numeri, capaci di restituire anche un quadro dei contenuti: i metri quadri dedicati alle opere d’arte passano da 1.600 a 2.000, i curatori da 23 a 26, i talk e i relatori diventano rispettivamente 16 e 44. I giovani artisti che prenderanno parte alla kermesse saranno 125; l’unica incognita rimangono i visitatori: se l’anno scorso erano stati 8.500 quest’anno si vuole arrivare a contarne almeno 10.000. Cambia anche il tema: la riqualificazione (sociale, urbana, collettiva e morale) è il nucleo culturale dell’edizione 2014.

Cambia il tema e mutano i numeri, ma lo spirito rimane lo stesso. I progetti selezionati hanno sempre al loro interno un curatore e un artista under 35; questa la condizione sine qua non per esporre. La nazionalità non deve essere necessariamente italiana, anzi. Prenderanno parte all’esposizione, tra le altre, gallerie tedesche, cipriote e parteciperà anche un artista cubano – per averlo è stata richiesto il nulla osta all’ambasciata. I premi per i giovani artisti saranno quattro: confermati il Premio SetUp, quest’anno finanziato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, e il Premio Talent Scout, finanziato da La Molisana, il vincitore verrà premiato con il finanziamento della realizzazione dell’opera e l’ospitalità all’interno di una residenza artistica. Si aggiungono il Premio Casa Falconieri/Fig Bilbao/SetUp – al vincitore una Borsa di Studio presso l’atelier di Casa Falconieri – e il Premio Dispensa, l’opera selezionata verrà ospitata all’interno del food magazine.

Le novità di quest’anno sono da individuarsi anche nei servizi che la kermesse offre ai visitatori. In questo senso la kinder area, un asilo d’arte dove ai bambini verrà insegnato a giocare con l’arte; “In un periodo in cui vengono tolte le ore di teoria dell’arte dalle scuole, la cosa ci sembrava importante” sottolinea la presidente Gavioli. Altra novità è Set Up Blab, un luogo dove discutere e chiacchierare – non necessariamente in maniera alta – di arte, come nei salotti della Parigi di inizio novecento. Riconfermato poi il Ricreatorio, spazio ludico dove cimentarsi con giochi classici reinterpretati da grandi artisti. Nella “sala giochi dell’arte” potrete sfidarvi al Memory Machine di Giacomo Giannella, al Trivial Pursuit dell’arte con le carte da gioco deGli Ori Editori e al Ping Pong rivisitato da Nino Migliori: si gioca al buio; con pallina, racchette, rete e campo reattivi alla luce di wood.

Da non perdere gli Special Project di quest’anno. Il principale è frutto dell’incontro tra la neonata realtà culturale ABC e Set Up: tre opere di grande formato di Ryan Mendoza. L’artista della grande mela di adozione italo-tedesca (ha affinato la sua arte tra Napoli e Berlino) è la guest star di questa edizione – nella scorsa edizione l’onore era toccato ad Alessandro Bergonzoni. Mendoza sembra aver sviluppato negli ultimi tempi una particolare affinità con Bologna, sua è l’opera scelta come copertina dai Massimo Volume per il loro ultimo lavoro Aspettando i Barbari. Si preannunciano molto interessanti anche i lavori di Paolo Ferro, gli scatti di Stefano Scheda e i capi di Lavinia Turra. Una quattro giorni da non perdere.

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