Il Pontefice sprona la politica a intervenire a favore dei giovani e della famiglia. Un appello (fatto questa volta davanti al Corpo diplomatico riunito alla Santa Sede) ricorrente per Papa Francesco, che sta caratterizzando il suo mandato per una forte attenzione ai problemi dell’attualità, come disoccupazione e povertà. “E’ bene investire sui giovani, con iniziative adeguate che li aiutino a trovare lavoro e a fondare un focolare domestico. Non bisogna spegnere il loro entusiasmo!”, ha detto il Pontefice”. Già a settembre, durante la visita a Cagliari, aveva ricordato come non ci fosse speranza sociale “senza un lavoro dignitoso per tutti”. “Anziani e giovani sono la speranza dell’umanità – ha sottolineato oggi Papa Francesco -. I primi apportano la saggezza dell’esperienza; i secondi ci aprono al futuro, impedendo di chiuderci in noi stessi”.

Poi l’invito esplicito alla politica: “Sono necessarie politiche appropriate che sostengano, favoriscano e consolidino la famiglia. E ancora: “Aumenta il numero delle famiglie divise e lacerate, non solo per la fragile coscienza del senso di appartenenza che contraddistingue il mondo attuale, ma anche per le condizioni difficili in cui molte di esse sono costrette a vivere, fino al punto di mancare degli stessi mezzi di sussistenza”. “Purtroppo, – ha continuato il Papa- oggetto di scarto non sono solo il cibo o i beni superflui, ma spesso gli stessi esseri umani, che vengono ‘scartati come fossero ‘cose non necessarie’. Ad esempio, desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non potranno mai vedere la luce, vittime dell’aborto, o quelli che vengono utilizzati come soldati, violentati o uccisi nei conflitti armati, o fatti oggetti di mercato in quella tremenda forma di schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani, la quale è un delitto contro l’umanità”.

Ma il discorso del pontefice verte anche sui grandi temi internazionali. Per la Siria “è imprescindibile il pieno rispetto del diritto umanitario. Non si può accettare che venga colpita la popolazione civile inerme, soprattutto i bambini”. Così il Papa, che incoraggia “tutti a favorire e a garantire, in ogni modo possibile, la necessaria e urgente assistenza di gran parte della popolazione. Auspico che la Conferenza ‘Ginevra 2’, convocata per il 22 gennaio prossimo, segni l’inizio del desiderato cammino di pacificazione”. Davanti ai diplomatici, il Papa parla anche della Repubblica Centroafricana (“Auspico che l’interessamento della Comunità internazionale contribuisca a far cessare le violenze, a ripristinare lo stato di diritto e a garantire l’accesso degli aiuti umanitari anche alle zone più remote del Paese”) e del Medio Oriente: “E’ positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi e faccio voti affinché le parti siano determinate ad assumere, con il sostegno della comunità internazionale, decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura a un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente”.

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