Hieronymus Bosch (1494 ca), Morte di un avaroPerché iscriversi a un Master universitario sulla morte?

L’idea del Master Death Studies and the end of life, operativo da alcuni anni presso l’Università degli Studi di Padova, è nata da un’esigenza dello stesso Ateneo di individuare un percorso formativo, ideale a garantire il progresso o meglio il benessere nei vari ambiti della vita sociale. Il rapporto tra benessere e morte viene focalizzato attraverso una prospettiva multiculturale laica, capace di offrire al proprio interno, secondo la logica interconfessionale, uno spazio significativo per gli aspetti della spiritualità, partendo da uno studio dei fondamenti e dei corollari, sempre scientificamente controllati, dei temi considerati.

Il Master Death Studies, diretto dalla Prof.ssa Ines Testoni, costituisce una autentica novità in ambito sia italiano che europeo, con la finalità di attivare la discussione intorno ai percorsi di educazione tanatologica – intesa come percorso culturale destinato al raggiungimento di una sensibilità diversa del vivere e del dover morire – cui si affiancano specifici momenti di riflessione legati alle problematiche dell’insegnamento e del rapporto con le famiglie (Death Education).

La legge 38 del 2010 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) ha introdotto principi, la cui applicazione da un lato ha evidenziato la necessità delle scienze mediche e infermieristiche a modificare i propri modelli, per dare riscontro alle esigenze di cura legate all’inevitabilità della morte (si fa riferimento alle discussioni sui problemi di gestione della cura dinanzi alla morte, correlati alla qualità della vita, alla desistenza terapeutica, ai principi di autodeterminazione, alle relazioni con i familiari ed alle dinamiche di comunicazione nei processi decisionali, resilienza, lutto traumatico, burn-out, ecc.); dall’altro, ha rilevato come gli ambiti delle scienze psicologiche, sociali e dei servizi alla persona non siano ancora strutturati per consentire l’utilizzo di sistemi adeguati di discussione e di sviluppo delle tematiche che caratterizzano il percorso. Il Master ambisce a colmare queste lacune, con l’individuazione delle esigenze provenienti dai diversi ambiti e corrispondenti alle politiche sulla salute promosse a livello europeo.

Il percorso formativo, della durata di un anno (iscrizioni entro il 14 gennaio 2014), con l’impegno di uno o due week-end per sette mesi, offre la preparazione necessaria per analizzare i diversi aspetti del morire: i dilemmi della bioetica, la sofferenza della malattia terminale, il problema di come educare alla consapevolezza di dover morire a tutte le età, le tecniche per gestire la relazione di aiuto ai morenti e a coloro che hanno subìto un lutto.  

Il progetto ambisce ad offrire particolari competenze a coloro che vogliono affrontare – a livelli diversi – il rapporto con la morte, sia con riferimento all’ambito personale (è previsto un percorso psicologico di elaborazione delle rappresentazioni soggettive della morte), sia a quello professionale (sono numerose le discipline volte alla specializzazione professionale), lasciando sempre in primo piano il valore della ricerca tra cultura e dialogo interiore.

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