Studiare dovrebbe servire (anche) a trovare lavoro. Il Fatto Quotidiano continua il suo viaggio nell’università italiana e nelle prossime puntate della nostra inchiesta ci occuperemo degli stage e del passaggio dallo studio al lavoro, che gli atenei dovrebbero agevolare attraverso i cosiddetti “servizi di placement”.

Tra un cenone e l’altro, mi piacerebbe quindi che voi rispondeste ad alcune domande per raccontarci la vostra esperienza.

In che facoltà studiate/avete studiato? In che città?

Quanti stage avete svolto, sia durante gli studi che dopo la laurea?

Dove, con che tempi e quali mansioni si sono svolti?

Avete avuto un rimborso (“congrua indennità”)?

Per trovare lavoro dopo il termine degli studi, lo stage vi è stato utile?

Avete già svolto attività lavorative durante gli studi? Come le avete trovate, da soli o attraverso l’Università?

Quale esperienza avete avuto del sistema di placement del vostro ateneo?

L’Università vi ha aiutato a trovare il vostro impiego attuale?

Attraverso quale canale avete trovato il vostro primo impiego?

 

Articolo Precedente

Crisi, Istat: “Il 15,8% degli italiani è povero. Frenano stipendi, in calo posti fissi”

next
Articolo Successivo

Mantova, il natale dei 20 interinali delle raffinerie Ies licenziati via sms

next