La battaglia continua. La web tax, la tassa voluta dal presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd), è stata nuovamente messa sotto la lente d’ingrandimento anche dall’Unione Europea, dopo che la scorsa notte era sta stravolta dalla politica. E, ora, si merita ancora di più il suo primo nome Google Tax. Sono stati ridotti il perimetro di applicazione della norma che, secondo i critici e secondo Matteo Renzi che l’aveva attaccata via Twitter, avrebbe paralizzato l’eCommerce italiano e innescato furibonde reazioni da parte della Commissione europea e dei Paesi che scambiano beni e servizi per l’Italia. Inoltre, l’obbligo di acquistare servizi da chi ha una partita Iva italiana vale soltanto per il settore della pubblicità “e link sponsorizzati on line”. Un tentativo di costringere Google a pagare più tasse in Italia per i servizi che vende a imprese italiane. Dalle 14,30 saremo in diretta streaming sul FattoTv per parlarne. In studio ci saranno: Stefano Feltri (il Fatto Quotidiano); Francesco Boccia (Pd) e Guido Scorza (avvocato e blogger de ilfattoquotidiano.it). Potete interagire tramite il sito e i social network. Per Twitter gli hashtag sono: #FattoTv #Dilloaboccia #webtax

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