Il Tg2 della sera ha trasmesso un servizio curato dall’inviato a Lampedusa, Valerio Cataldi. Cataldi, per chi non lo conoscesse, è un inviato serio e sempre rigoroso nell’accertamento dei fatti e delle fonti, dunque è un cronista attendibile che nulla concede al sensazionalismo e al colpo ad effetto. Per questo ci ha ancora più sconvolto vedere e sentire quello che sarebbe accaduto nel centro di accoglienza di Lampedusa.

Il filmato, girato da uno dei reclusi, mostra donne e uomini nudi, privati della loro dignità umana, mentre vengono sottoposti ad una brutale doccia collettiva, tutti insieme, in aperto disprezzo non solo del loro pudore, ma anche del loro sentire religioso.
Quelle immagini, al di là di ogni retorica, richiamano alla mente quelle oscene fotografie scattate nella prigione di Abu Ghraib.
Questa volta il tutto sarebbe accaduto sul suolo nazionale, laddove sono morte centinaia di persone e dove il Papa ha richiamato il mondo ad illuminare le periferie e a restituire dignità ad ogni essere umano. 

Di fronte a questo servizio televisivo le Autorità hanno il dovere di dire qualcosa, di promuovere una indagine, di assumere gli eventuali provvedimenti, di non fornire alibi e coperture di alcun genere ad alcuno. Mai come in questo caso saremmo felici di poter festeggiare una smentita piena ed esaustiva, capace di dissolvere anche il solo ricordo di queste immagini.

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