La Cassazione, un anno fa, aveva annullato l’assoluzione del 30 maggio 2012. Ma anche oggi i protagonisti della scalata Unipol Bnl ottengono un verdetto di non responsabilità. La III Corte d’appello di Milano ha assolto dal reato d’aggiotaggio “perché il fatto non sussiste” l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e gli altri imputati nel processo sulla scalata alla banca da parte della società assicurativa 2005.

La Corte ha revocato inoltre le sanzioni pecuniarie a Unipol, Hopa e Bper. Oltre a Fazio gli imputati sono gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, e l’ad Carlo Cimbri, gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, l’ex eurodeputato del Pdl Vito Bonsignore ed Emilio Gnutti di Hopa, il banchiere Bruno Leoni e il costruttore Gaetano Caltagirone oltre ai fratelli Ettore e Tiberio Lonati. A chi gli chiede se le dimissioni di Fazio siano state inutili vista l’assoluzione, l’avvocato replica: “Certamente sì, anche se le dimissioni le ha date in forza del suo senso delle istituzioni”.

”Una battaglia legale coronata da un successo”dice il difensore dell’ex governatore di via Nazionale Roberto Borgogno. La scorsa udienza il procuratore generale Felice Isnardi aveva chiesto che tutti gli imputati venissero dichiarati prescritti e che Unipol venisse condannata a una sanzione da 720.000 euro. Un processo morto per prescrizione, scattata il 19 dicembre 2012, anche se il sostituto pg di Milano aveva chiesto che venisse affermata la responsabilità penale di tutti

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