La Commissione europea “sta monitorando attentamente” la normativa italiana che conferisce allo Stato poteri speciali nelle società attive in settori considerati strategici, il cosiddetto golden power“. E’ quanto conferma una portavoce del commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier. Se la Commissione è a conoscenza dell’adozione del decreto dello scorso 13 novembre, che aggiunge alcune attività delle telecomunicazioni (e quindi Telecom Italia) alla lista dei settori considerati strategici per la difesa e la sicurezza nazionale, e riconosce questi poteri, non considera però illimitata la discrezionalità degli Stati nella definizione e nella protezione di questi settori.

Bruxelles ricorda in particolare che deroghe alle norme di Trattati possono essere concesse solo in casi definiti e gli Stati membri devono fare in modo di non andare oltre i limiti di questi casi. Per poter valutare la normativa italiana in materia, in ogni caso, i servizi della Commissione hanno chiesto alle autorità italiane chiarimenti sulle ragioni di questo nuovo decreto, in particolare sul rapporto tra le attività di telecomunicazione a cui il decreto si riferisce e gli interessi di sicurezza che possono essere messi a rischio.

Il decreto sulla golden power è arrivato l’anno scorso per sostituire la golden share, datata 1994, sulla quale l’Unione europea aveva aperto una procedura di infrazione. A ottobre il Cdm ha dato il primo ok ai tre decreti delegati che consentiranno di rendere operativa appunto la golden power. Intanto la Commissione industria dell’Europarlamento ha dato l’ok alla proposta di legge per tagliare i costi per la realizzazione delle infrastrutture per la banda larga condividendoli, insieme ai piani dei lavori, con le aziende di altri settori, dal gas all’acqua all’elettricità. In linea, cioè, con quanto l’Anci toscana va da tempo proponendo per l’Italia.

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