“Questo è un simbolo di riscatto che porta con sé le storie di tutti i giornalisti uccisi dalle mafie e di quelli che oggi sono minacciati”. L’automobile di Giancarlo Siani, cronista del Mattino ammazzato dalla camorra il 23 Settembre 1985, arriva a Montecitorio, nella piazza delle istituzioni. “Abbiamo portato qui la Citroen Mehari che sta facendo il tour dell’Italia per chiedere alla politica di riconoscere come vittime innocenti non solo le persone uccise dalla criminalità organizzata, ma anche da quella comune”, dice Lorenzo Clemente del Coordinamento campano familiari vittime innocenti di mafia. “E’ necessario cambiare la legislazione per tutelare i giornalisti che oggi subiscono le stesse minacce dei loro colleghi silenziati dalle mafie”, afferma Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione, che chiede maggiori tutele per il segreto professionale e una riforma della legislazione sulla diffamazione. “La Mehari è l’icona del buon giornalismo. Darò – promette il presidente della Camera Laura Boldrini – il mio contributo per accogliere le richieste dei familiari”  di Annalisa Ausilio

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