Altri clienti e altre ragazze potrebbero essere coinvolte nell’inchiesta sulle due minorenni che in una spoglia stanza dei Parioli incontravano i clienti. Già una decina di persone sono stati denunciati dalla procura di Roma. Ma il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi, titolari dell’indagine, vogliono chiarire ogni elemento di questa brutta storia, che ha portato già all’arresto di cinque persone. Per questo dallo scambio di sms tra le ragazze e i clienti si cerca di capire se anche le loro amiche hanno in qualche modo partecipato agli incontri sessuali.

I carabinieri di via in Selci stanno cercando di ricostruire tutto proprio dalle intercettazioni. Molte sono finite agli atti. Come quella tra la quindicenne Emanuela (nome di fantasia) e la madre, finita in cella. La conversazione risale all’11 ottobre scorso. Ecco, allora, il dialogo

Madre : Allora… mi ha chiamato la tua professoressa di latino (…) voleva sapere perché non stai andando… Gli ho detto: guardi che non si sente bene. (…) . Ha detto no, a noi interessa che la ragazza venga a scuola perché con il programma andiamo avanti, vorrei parlare con lei… e risiamo alle solite… Mi ha detto: pensa che domani verrà a scuola? Allora tu che cosa hai intenzione di fare? Dimmelo perché se no andiamo lì… ci prendiamo in giro … andiamo dagli insegnanti e glielo diciamo.

Figlia : Ma io voglio andarci a scuola… è solo che non c’ho tempo per fare i compiti.

M: Vabbè, il tempo si trova per fare i compiti.

F: Ma quando si trova mamma?

M: Quando esci da scuola torni a casa… due ore studi… tre ore…

F: Non ce la faccio se studio prima.

M: Allora non sai studià (…) Io studiavo la sera, qual è il problema? Devi trovare un modo per organizzarti.

F: Non ce la faccio perché dopo che ho studiato sono stanca.

M: Allora devi fare una scelta… puoi alternare i giorni… Qui una soluzione bisogna trovarla perché non è che… allora rifletti bene su questo aspetto della scuola per cortesia. Perché se no è inutile che… io ti ritiro e…

F: Non mi puoi ritirare mamma non c’ho 16 anni, non lo puoi fare.

M: Apposto, allora ce devi andà fino a che non…

F: Mamma ci voglio andare, però non voglio andarci senza aver fatto i compiti.

Poi la madre si sarebbe proposta di aiutare la figlia a studiare per due ore al giorno, per poi andare al “lavoro”. Altra conversazione finita agli atti, risale al 7 ottobre scorso.

Madre : Senti un po’… ma tu che fai? Non te movi oggi?

Figlia : No ma’ perché sto male.

M: E come facciamo? Perché io…

F: Certificato medico.

M: Eh, lo so me… l’ho chiamata.

F: I compiti… eh, appunto.

M: E come facciamo perché io sto a corto? Dobbiamo recuperà.

F: Eh, domani vedo che posso fà… comunque pure se… comincio tardi, cioè oggi ma’, veramente sto male.

M: no no, bè che c’entra.. certo, ma che sta a scherzà? Assolutamente…

F: Domani dopo scuola si vede.

M: Ma ce la facciamo a recuperarla sta settimana?

F: Ma come no, avoja

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