In un periodo nero per l’industria delle moto, c’è chi non sente la crisi e, al contrario, cresce con percentuali a doppia cifra. È il caso del marchio MV Agusta, storica azienda di Varese, che è riuscita a rilanciarsi sul mercato nel momento peggiore per le due ruote. I numeri parlano chiaro: nel 2012 il bilancio aziendale ha visto i ricavi arrivare a 63 milioni di euro, con una crescita del 49% rispetto al 2010, ma in controtendenza rispetto alla flessione del mercato, che nello stesso periodo è calato del 61%. Le moto vendute sono state 6.500, e per il 2013 le previsioni parlano di 7.500 consegne, con introiti di 80 milioni. La scommessa è stata vinta dalla famiglia Castiglioni, fortunata a tornare in possesso dell’azienda nel 2010, dopo una breve e infruttuosa gestione dell’Harley Davidson, che aveva acquisito il marchio nel 2008 al prezzo di 109 milioni di dollari. Un anno dopo, però, ha regalato il marchio a Claudio Castiglioni, che l’ha comprato per un euro.

L’imprenditore italiano, fondatore della Cagiva, è stato anche l’artefice della rinascita della Ducati, con il lancio di modelli come la Monster e la 916, e ha ripetuto la storia con MV Agusta. Il testimone, dopo la morte di Castiglioni, avvenuta nel 2011, è passato nelle mani del figlio Giovanni, che ha continuato sulla strada tracciata dal padre. Semplice quanto efficace la strategia societaria, che si basa su un ampliamento lineare della produzione, allargando anche i segmenti di presenza del marchio. Se nel 2010 la gamma MV Agusta era composta di soli 3 modelli, con la presentazione all’Eicma 2013 delle nuove Turismo Veloce 800 e Turismo Veloce 800 Lusso, la produzione dell’industria si allarga a 14 moto.

Puntando su cardini come il motore a tre cilindri di 798cc, che è diventato il marchio di fabbrica della casa lombarda, e su diversi elementi comuni a diverse moto della gamma, dai dischi al telaio tubolare, MV Agusta è riuscita a contenere i costi, senza rinunciare al design e alla qualità della componentistica. La sfida a Ducati è stata lanciata, ed è una strategia che sembra aver colpito nel segno. Per gli appassionati, infatti, il marchio MV è diventato un oggetto di culto, forte anche della sua storia fatta di successi nelle competizioni sportive, quando in sella c’era Giacomo Agostini. Scegliere una moto di Borgo Panigale o una MV è soprattutto questione di filosofia, ma anche un po’ di portafoglio.

Se prima bisognava spendere almeno 20mila euro per portare in garage una F4, la nuova gamma con motori 800 consente di risparmiare un po’. A partire dalla F3, che costa 13.990 euro, e offre un propulsore da 148 cavalli, con una coppia di 88Nm, a 10.600 giri. Basate sullo stesso motore, anche la Rivale (12.590 euro) e la Brutale (10.290 euro) puntano sul rapporto qualità/prezzo, e sono state raggiunte dall’ultima 800 della Casa, che ha attirato su di sé l’attenzione dell’Eicma. La Turismo Veloce, ideata per i viaggi, ma con un motore brillante, è stata una delle novità più attese dell’esposizione milanese. MV non ha ancora diffuso informazioni commerciali su questo modello, declinato anche nella versione Lusso, che esordirà sul mercato nel 2014, diventando così un concorrente diretto della Ducati Multistrada.

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