“Quando non erano al governo dicevano che i politici sono dipendenti del popolo. Oggi che a Parma sono al governo si lamentano perché il popolo non collabora, non li aiuta“. Paolo Nori, classe 1963, scrittore e parmigiano, nel suo ultimo libro, ‘Mo Mama‘ (Chiarelettere, collana Reverse – 224 pagine), racconta la rivoluzione del Movimento 5 Stelle vissuta dalla sua città natale. E ne fa a tratti una lettura umoristica, sarcastica, che non manca di sottolineare le contraddizioni e gli inciampi della giunta del sindaco Federico Pizzarotti. Come sul fronte della comunicazione “o meglio delle ‘parole da utilizzare’, a volte troppo complicate da capire”. Perché, spiega Nori nel corso della presentazione in una libreria di Milano, alla quale ha preso parte anche il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. “La politica è anche questo, la parola”, dice Nori, e ancora: “È come si pone una persona, come parla. Tutto fa politica, perché tutto contribuisce a modificare la realtà che ci sta attorno”. “Mo Mama”, affermazione del dialetto parmigiano da tradurre con l’italiano “mamma mia!”, l’autore la pronuncia tutte le volte che viene spiazzato dai modi di “chi ci governa”. E il testo, visti i tempi, invita a rileggere anche l’astensionismo. “Perché il proposito di non andare a votare è ormai legittimo, una scelta come un’altra”, conclude lo scrittore: “Anzi, un’altro modo di fare politica” di Fabio Abati

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