Introduzione del reato di tortura nel codice penale, istituzione del garante nazionale delle persone private della libertà personale, modifiche alla legge sulle droghe con la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale. Sono questi i contenuti delle tre proposte di legge di iniziativa popolare a sostegno delle quali Antigone e altre associazioni hanno raccolto 50 mila firme e affidato i testi a deputati di Sel e Pd, perchè ne promuovano quanto prima il dibattito in Parlamento. “La prima proposta – ha spiegato Patrizio Gonnella presidente di Antigone – vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura, nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso”. La seconda proposta vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario. “Si tende – ha spiegato ancora Gonnella – a rafforzare il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio. Viene abrogato il reato di clandestinità e si interviene drasticamente anche sulla legge Cirielli in materia di recidiva, ripristinando la possibilità di accesso ai benefici penitenziari e azzerando tutti gli aumenti di pena”. La terza proposta di legge vuole modificare la normativa sulle droghe, che è stata la causa di “tanta carcerazione inutile nel nostro Paese”

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Consulta: “Sovraffollamento carceri? No a rinvio pena, ma legislatore agisca”

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