Sempre più liquidità per continuare a “drogare” il sistema economico e cercare di fare ripartire l’economia. Anche al costo di fare aumentare l’inflazione, nonostante i rincari già attesi in Italia dal rialzo dell’Iva. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea, secondo quanto rivela l’agenzia di stampa Bloomberg citando due esponenti anonimi dell’istituto, ha incaricato un comitato tecnico di studiare dimensioni e scadenza di una nuova operazione di liquidità a lungo termine per fornire liquidità alle banche.

D’altronde lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, ha ribadito mercoledì 2 ottobre di non avere intenzione di cambiare la politica monetaria dell’Eurotower, mantenendo i tassi “al livello attuale o più basso per tutto il tempo necessario”. E ha anticipato che “la Bce non esclude di utilizzare altri strumenti straordinari in futuro”, sottolineando come “gli ultimi dati confermano ulteriormente il miglioramento graduale dell’attività economica e che l’inflazione nell’Eurozona dovrebbe rimanere sotto tono”.

Non tutti, nel consiglio della Bce, sono tuttavia convinti che serva un nuovo strumento per immettere liquidità. La Germania frena e oggi, in un’intervista a Le Monde, il governatore della Banca di Francia e consigliere Bce, Christian Noyer, ha detto che una nuova operazione di rifinanziamento a lungo termine non è necessaria, aggiungendo però che “se osserveremo tensioni sulla liquidità che potrebbero danneggiare la ripresa la Bce non esiterà a prendere tutte le misure adeguate”.

Una spaccatura all’interno della banca centrale a cui ha fatto riferimento anche lo stesso Draghi. Nel discorso di ieri, infatti, il numero uno della Bce ha ammesso che durante il board si “è discusso di possibili ulteriori tagli al costo del denaro“, anche se “alcuni governatori hanno sottolineato che miglioramenti non giustificano tale dibattito”.

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