E’ caos in Grecia sul presunto coinvolgimento del partito neonazista di Alba dorata in un colpo di Stato, che sarebbe stato orchestrato grazie all’infiltrazione di alcuni simpatizzanti fra alti dirigenti dei servizi e personale militare di primissimo piano. Ieri è stato “dimissionato” un dirigente del controspionaggio greco. E’ il terzo indizio che potrebbe formare una prova: ovvero che le indiscrezioni su un presunto colpo di Stato organizzato in maniera sotterranea sarebbe più di un semplice timore, anche se continuano ad esserci molti lati oscuri.

Dopo la decapitazione dei vertici della polizia (sostituiti i due numeri due) a seguito del vertice notturno tra il ministro della difesa Avramopulos e quello dell’interno Dendias, è la volta di Dimos Kouzilos, capo della Terza divisione Peg del controspionaggio ellenico. Si tratta della sezione dedita al controllo nazionale delle intercettazioni telefoniche che gestisce la famosa “valigia” con il “bug”, ovvero il sistema centralizzato del Big Brother ellenico. Il dirigente secondo alcuni quotidiani sarebbe parente di un deputato di Alba dorata, Nikos Kouzilos, eletto al Pireo: circostanza che la sua sezione pare ignorasse.

Le ragioni ufficiali della sostituzione non sono state rese note, ma risalta subito come la decisione della politica si inserisca nel momento di caos generalizzato seguito all’accusa condotta verso Alba dorata. Il dirigente in questione aveva la responsabilità globale per le indagini sul partito guidato da Nikolaos Mikalioliakos ed era stato promosso da Ioannis Dikopoulois, uno dei due capi sostituiti tre giorni fa. I suoi comportamenti sarebbero stati portati all’attenzione del Sostituto Procuratore della Suprema Corte, Charalambos Vourlioti. La sezione Peg è quella più delicata della sicurezza nazionale greca, in quanto gestisce tutti i dossier più sensibili come la criminalità organizzata e il terrorismo.

Secondo una fonte governativa non confermata, l’informativa dei servizi greci e israeliani faceva riferimento al 28 settembre come la data prevista per il colpo di stato che sarebbe stato ideato da Alba dorata sostenuta da un team paramilitare guidato dal comandante in pensione Sotiris Tziakos. Ragion per cui ieri c’è stata una brusca accelerazione con la sostituzione dell’alto dirigente dei servizi. Tziakos, laureato presso l’Accademia nel 1979, gestisce una pagina facebook ad hoc mentre afferma che “non è adiacente ad alcun partito politico” anche se continua a postare foto di tipo militarista. E’anche membro e di due strani “gruppi” di Facebook, il gruppo “un milione di armi greche”, il cui amministratore è un discendente della nota famiglia pro-giunta dei colonnelli, ma anche di “Costituzione Gruppo Tempo Zero”, che accoglie politici estremisti.

Il vice responsabile di questa organizzazione militarista è il colonnello Michalis Ioannides. Con una rapida ricerca sulla sua pagina su facebook, si scopre che ha molto in comune con il signor Tziakos: si dice “indignato” e vuole citare in giudizio i politici per “alto tradimento alla patria”. In serata arriva una nota ufficiale del ministro della Difesa Dimitris Avramopoulos: “Non c’è stato alcun coinvolgimento o partecipazione nella gestione attiva delle forze speciali delle forze armate da parte di membri di Alba dorata”. A questo punto delle due l’una: o il governo nasconde qualcosa a cittadini e media o l’intera vicenda del colpo di Stato è stata sin dall’inizio una montatura. In entrambi i casi sarebbe auspicabile un chiarimento definitivo.

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