Per ogni gay, famiglia tradizionale e single etero sensibile alla causa dei matrimoni fra omosessuali che boiocotteranno la pasta Barilla, sembrano essere pronti uno, dieci, cento omofobici ad abbuffarsi a suon di carbonare, lasagne e amatriciane.

Innegabile la gratuita caduta e la macchia indelebile di un marchio simbolo dell’Italia nel mondo, lo scivolone di patron Guido comporterà, immaginiamo, conseguenze mondiali: forse Obama eliminerà Barilla dal menù della Casa Bianca, senz’altro il brand crescerà nei fatturati vicini a Mosca.

Forse, mangiare Barilla diventerà simbolo di virilità, senz’altro è la De Cecco che ha il fusillo più duro.

 

Di Caterina Annuncio (celiaca)

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