Franco Bernabè pronto alle dimissioni. Il presidente di Telecom Italia avrebbe deciso di lasciare la guida del gruppo per evitare spaccature nel Consiglio di amministrazione che sarebbero fortemente dannose per la società. Secondo quanto si apprende le dimissioni potrebbero essere annunciate al prossimo consiglio di amministrazione, convocato per giovedì 3 ottobre. Il manager avrebbe maturato la decisione dopo i cambiamenti avvenuti nella compagine azionaria di Telco. Mercoledì in audizione al Senato, Bernabè aveva già espresso le sue perplessità sull’operazione, indicando nella ricapitalizzazione la strada da seguire per rilanciare Telecom. E in attesa del passo indietro di Bernabè, si ragiona già sul suo possibile successore. In tal senso, il nome più accreditato nel borsino delle indiscrezioni è quello di Massimo Sarmi, attuale amministratore delegato di Poste Italiane. Coincidenza vuole che la società che cura le relazioni esterne di Telefonica in Italia sia da anni consulente anche di Poste Italiane.

Nel caso in cui l’indiscrezione fosse confermata, quello di Sarmi in Telecom sarebbe un ritorno. L’ingegnere, ai vertici delle Poste Italiane da 13 anni, era stato il primo direttore generale di Tim nel 1995, per poi diventare direttore generale della capogruppo nel 1998, nel corso di una carriera nata in Aeronautica militare e all’insegna del mondo delle tlc. Nato nel 1948 a Malcesine, sul Lago di Garda, dopo la laurea in ingegneria alla Sapienza di Roma e una specializzazione in elettronica applicata, arriva all’allora Sip, dove segue tutto lo sviluppo della telefonia mobile: nel 1995 è il primo direttore generale di TIM; nel 1998, è direttore generale di Telecom. Dopo due anni (dal 2002 al 2002) ai vertici di Siemens Italia diventa amministratore delegato del Gruppo Poste Italiane , riportandone in utile il bilancio. E delle Poste l’ingegnere è il numero uno ininterrottamente da 13 anni, dopo 3 riconferme: nel 2005, nel 2008 e nel 2011. Tra gli altri incarichi, Sarmi ha fatto parte, dal 2002 al 2010 del cda dell’Università Bocconi di Milano; dal 2010 è presidente della Fondazione Global Cyber Security Center, l’organismo internazionale di studio e ricerca per la sicurezza delle comunicazioni digitali costituito a Roma su iniziativa di Poste Italiane; da marzo di quest’anno, inoltre è stato nominato da Confindustria delegato per la diffusione dei servizi digitali evoluti.

Articolo Precedente

Governo Letta, salta il decreto Iva. Il ministro Delrio: “L’aumento ci sarà”

next
Articolo Successivo

Crisi governo Letta, Fitch: “Rating dell’Italia a rischio”. Spread sull’ottovolante

next