All’uscita dal direttivo Assonime a Roma, il presidente di Telecom Franco Bernabè alla domanda se parla lo spagnolo, scherza con i cronisti e dice: “E’ l’unica lingua che non conosco”, poi alla domanda de ilfattoquotidiano.it se l’operazione Telefonica-Telecom impoverisce il “sistema Italia”, Bernabè non risponde e sale sull’auto che lo porta via da Piazza Venezia. “Credo che Telecom Italia possa trarre giovamento dalla presenza di un operatore internazionale che è uno dei primi al mondo”, ha invece detto Gros Pietro presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, uno dei soci della holding Telco. Sulla possibilità che i soci italiani restino nel capitale di Telco per i vincoli antitrust in Sudamerica, si è limita a rispondere: “Questo lo vedremo”. Giovanni Sabartini, direttore generale dell’Associazione Banche Italiane sulle conseguenze che questa operazione avrà per l’Italia fa spallucce e dice: “Le banche stanno come tutte le altre imprese subendo gli effetti della crisi, il Paese deve avere una politica industriale, per anni ci sia stata una disattenzione e individuare oggi delle responsabilità è un esercizio che non serve a nessuno”  di Manolo Lanaro

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