Il Movimento 5 stelle è nato qui in Emilia Romagna, dobbiamo ritornare ad essere un esempio per tutta l’Italia”. Arriva dal deputato modenese Michele Dell’Orco l’appello agli attivisti e ai rappresentanti del Movimento ad andare avanti, superando i momenti di tensione che nell’ultimo anno, soprattutto nella regione emiliana, hanno creato divisioni interne.

Sul palco della festa “Emilia in Movimento” a Traversetolo, a una manciata di chilometri dalla Parma che ha visto il trionfo dei Cinque stelle con il sindaco Federico Pizzarotti, il parlamentare fa un bilancio della sua attività a Roma e ne approfitta anche per incitare la base e i colleghi della sua regione a un ritorno alle origini. “Una deputata del sud mi ha raccontato che per le altre regioni noi siamo sempre stati un faro, una luce nel buio – spiega Dell’Orco – Quando si diventa grandi e ci si allarga è normale che ci siano divisioni interne, ma ora noi siamo dentro le istituzioni, abbiamo fatto tanta strada. Il Movimento è nato qui, deve ritornare a essere un esempio per tutti”.

Ad ascoltarlo in platea centinaia di attivisti da tutta la regione e dalle province vicine, da Cremona a Mantova, arrivati per incontrare parlamentari e consiglieri regionali e comunali, oppure collegati via streaming per seguire i dibattiti della due giorni parmense. È il primo raduno interprovinciale dell’Emilia organizzato dal Risorgimento parmense insieme a Piacenza, Reggio Emilia e Modena, e le parole di Dell’Orco riaccendono i riflettori per un attimo sugli scontri che lo scorso anno hanno messo a dura prova l’unità del Movimento in Emilia Romagna. Dell’Orco non fa nomi, ma il riferimento alla crisi bolognese e ai casi di espulsione di Giovanni Favia e Federica Salsi è chiaro. “Le altre regioni ora sono come eravamo noi tanti anni fa – aggiunge il deputato emiliano – Noi siamo riusciti a passare oltre agli scontri, ora dobbiamo continuare come abbiamo sempre fatto, ascoltando tutti, ma con decisioni condivise dalla maggioranza. Dobbiamo ritornare a essere quelli di sempre”.

Insieme a lui ci sono gli eletti Cinque stelle dell’Emilia Romagna, venuti a rendere conto del proprio lavoro di fronte agli elettori, e Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai, che ha raccontato le difficoltà, ma anche i primi risultati, dei tentativi di rendere più trasparente la Rai, come la prima pubblicazione delle fasce di stipendio dei dirigenti e dell’elenco dei fornitori dell’azienda. “Questo non succedeva dal 1947, ma in questi pochi mesi di presidenza, siamo riusciti ad ottenerlo – ha detto il deputato – Nessuno può permettersi di secretare i documenti di un’azienda pubblica”.

Degli equilibrismi del Governo delle larghe intese, di Pd e Pdl, hanno parlato poi la senatrice Michela Montevecchi e i deputati Vittorio Ferraresi e Maria Edera Spadoni, che hanno raccontato anche i retroscena dell’occupazione del tetto della Camera. “Non siamo contro la modifica della Costituzione – ha detto Spadoni – ma contro un comitato che in 18 mesi deve cambiarne delle parti così fondamentali”. Poi le critiche ai colleghi e al loro atteggiamento nelle varie commissioni: “Quelli del Pd sono peggio del Pdl per quanto riguarda l’ipocrisia – ha attaccato Ferraresi – perché fanno credere una cosa al loro elettorato, e poi dentro il Parlamento votano diversamente”.

Uno sguardo alle prossime elezioni europee l’ha dato infine la senatrice Maria Mussini, membro della commissione Affari esteri, che ha parlato della difficoltà di trovare un gruppo affine al Movimento 5 stelle: “Dobbiamo capire il significato di queste elezioni e lavorare per capire come arrivarci, stiamo prendendo contatti con altri gruppi in Europa per capire in che contesto muoverci. Per come siamo nati noi – ha aggiunto – l’affinità ci potrebbe essere con un gruppo che gravita nel mondo dei Verdi, ma per ora siamo in una fase esplorativa”. In merito infine a una possibilità di prossime elezioni e alla caduta del Governo sotto la minaccia delle dimissioni di Saccomanni, la Mussini è scettica: “Ci sono troppi equilibrismi tra Pd e Pdl, faranno in modo di non farlo cadere”.

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