Detenuti morti di fame davanti agli occhi dei figli, bambini annegati e altri abusi simili a quelli dei lager nazisti. Sono alcune delle “atrocità indescrivibili” che si verificano nelle carceri della Corea del Nord, secondo quanto riporta un rapporto dell’Onu. Le informazioni sugli abusi sono basate fra l’altro su testimonianze d’esuli nordcoreani, tra cui alcuni reduci di campi di prigionia riservati a detenuti politici, che hanno raccontato delle loro terribili esperienze il mese scorso in alcune sessioni pubbliche tenute a Seul e a Tokyo.

La relazione delle Nazioni Unite è stata presentata di fronte alla commissione dei Diritti Umani dell’Onu, a Ginevra. Il regime di Pyongyang ha immediatamente negato le violenze testimoniate nel rapporto, difeso invece dal responsabile degli ispettori, Michael Kirby, che ha parlato di un’inchiesta indipendente. Altra documentazione è stata raccolta grazie ad immagini satellitari che hanno ripreso i campi di lavoro, dal momento che al team di osservatori non è mai stato dato il permesso di visitare queste strutture carcerarie.

“Sono convinto”, ha spiegato Kirby ai membri del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu a Ginevra, “che chiunque legga il rapporto rimarrà sconvolto e avrà le stesse reazioni che ebbero il generale americano Eisenhower e tutti quelli che scoprirono i campi di sterminio nazisti” alla fine della Seconda guerra mondiale. Le situazioni nella Corea del Nord della dinastia rossa dei Kim e nella Germania di Adolf Hitler non sono “per nulla simili”, ha puntualizzato Kirby, ma le situazioni descritte nel rapporto “mi hanno fatto venire subito alla mente le immagini dei lager” nazisti.

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