Una medaglia val bene un licenziamento. Ad Atene la troika manda a casa anche gli olimpici che lavoravano nel pubblico impiego: sono circa 900 i medagliati assunti dallo Stato per meriti sportivi le cui sorti seguiranno quelle dei 12mila già tagliati dai creditori internazionali della Grecia. Il loro destino si chiama mobilità: prima finiranno in cassa integrazione e nei successivi sei mesi saranno licenziati.

Il ministro della Riforma Amministrativa, Mitsotakis, erede della nota dinastia politica, ha incontrato una delegazione dell’Associazione dei medagliati olimpici e ha dato loro la notizia. “Non posso fare un’eccezione per voi”, ha detto agli atleti increduli. Una situazione figlia del memorandum siglato dalla Grecia con la troika lo scorso luglio e di cui solo oggi si è avuto il dettaglio analitico.

In particolare Atene ha accettato tra gli altri la mobilità “come azione preventiva”, di 4.200 dipendenti entro luglio, di 12.500 entro la fine di settembre e almeno altri 12.500 fino alla fine di dicembre 2013. Le retribuzioni dei lavoratori che aderiranno al programma di mobilità saranno ridotte al 75 per cento. Il rapporto annuale sull’economia greca presentato giovedì a Salonicco è impietoso: i dati sull’occupazione ricalcano quelli registrati nel 1961 e la disoccupazione secondo le previsioni dovrebbe salire ancora entro la fine dell’anno toccando il record del 30%, mentre il prossimo anno raggiungerà il 31,5 per cento.

Il direttore scientifico dell’Istituto, Savvas Robolo, sostiene che i risultati misurabili delle politiche di austerità in Grecia dal 2010 al 2013 hanno creato una situazione di “piena svalutazione del lavoro, di compromissione selettiva del business e di riduzione della spesa pubblica e sociale, trasformando rapidamente lo stato sociale in stato di carità“.

Il rapporto ha registrato che i dipendenti negli ultimi tre anni di tagli salariali perso 37 miliardi di dollari, contribuendo a ridurre la domanda interna del 31,3% fino ai dati del 1994. Il potere d’acquisto dei loro stipendi nello stesso periodo 2010-2013 è diminuito del 37,2%, tornando ai livelli del 2000. Secondo i dati del rapporto la spesa sociale nel 2013 ha avuto un decremento del 26,99%, simile al calo del Pil nel periodo 2009-2013. Il livello di vita si è deteriorato almeno del 50% rispetto a quello del 2008 a causa di salari più bassi. Il salario minimo mensile in Grecia ora è pari al 46% del salario minimo europeo.

Intanto il sindacato degli insegnanti Elme ha proclamato cinque giorni di sciopero continuato dal 16 settembre, pochi giorni dopo l’inizio dell’anno scolastico: scuole e università del paese saranno chiuse fino al 20 settembre.

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