Ancora l’allarme pedofilia in seno alla Chiesa Cattolica. La settimana scorsa Papa Francesco ha rimosso dal suo incarico il nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana, monsignor Josef Wesolowski. La Procura dello Stato caraibico ha aperto un’indagine a carico del sacerdote polacco per accuse di presunti abusi sessuali nei confronti di minorenni. Lo scandalo è scoppiato dopo le denunce della giornalista Nuria Piera, che nella sua inchiesta andata in onda su una tv locale, sostiene che Wesolowski avrebbe pagato per il sesso con i minori. L’ex nunzio avrebbe frequentato assiduamente la zona di Santo Domingo particolarmente nota per giri di prostituzione minorile.

La Conferenza episcopale dominicana, però, ha sostenuto che non ci sono prove riguardanti tali accuse. Sarebbero basate su quanto detto “da presunti comunicatori, in realtà dei professionisti dell’intrigo”. A nome della Ced, il sacerdote Manuel Ruiz ha precisato che i responsabili della procura di Santo Domingo “hanno in effetti ammesso che non ci sono denunce né vittime che siano state identificate”. Lo stesso procuratore generale Francisco Dominguez Brito ha sottolineato che il suo ufficio è a conoscenza soltanto di voci non confermate e che contro l’arcivescovo non sono state formulate accuse ufficiali. 

Il 4 settembre il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, interpellato da giornalisti, ha confermato che l’arcivescovo Wesolowski “è stato richiamato e sollevato dall’incarico e adesso deve spiegare le accuse nei suoi confronti”. Il Vaticano sta conducendo un’inchiesta nei suoi confronti, ha detto padre Lombardi, senza però rilasciare alcun dettaglio sulle accuse contestate al prelato. Come sostiene Vatican Insider, a luglio l’arcivescovo di Santo Domingo e cardinale, Nicolás de Jesús López Rodríguez, aveva inviato alla Santa Sede un dossier con delle accuse nei confronti di Wesolowski. Le denunce avrebbero convinto il Papa che ha allontanato l’alto prelato polacco.

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