Da un mese e mezzo era arrivata in Italia e da allora viveva segregata in casa a Bologna, dove il marito, sposato con nozze combinate in patria, la teneva chiusa a chiave, maltrattandola, picchiandola, fino a farle bere detersivo per pavimenti per punirla. E’ la storia raccontata ai carabinieri da una giovane afghana che venerdì era quasi riuscita a fuggire, con il desiderio di raggiungere in treno una parente all’estero.

L’uomo però, un connazionale di 37 anni, ha capito dov’era e l’ha raggiunta di notte in stazione. Le ha strappato il biglietto e ha iniziato a malmenarla in strada, tra viale Pietramellara e via Amendola, dove li ha visti un tenente della Compagnia Bologna Centro che stava rientrando dopo il servizio: ha bloccato lo straniero, mentre la ragazza è stata portata all’ospedale Sant’Orsola e dimessa con 4 giorni di prognosi.

Sull’età di lei sono in corso accertamenti. Ha sostenuto di avere 16 anni, pur spiegando di non sapere con esattezza quale fosse la propria data di nascita. Un esame auxologico cui è stata sottoposta la colloca tra i 18 e i 19 anni. C’è poi il fatto che il passaporto con il quale era arrivata in Italia, pur riportando una sua foto, era intestato ad un’altra donna nata nel 1981. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Incensurato, è stato processato in direttissima: ha patteggiato un anno senza sospensione della pena e ora si trova in carcere.

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