Venti giorni per difendersi, relazione e voto rinviati al 9 settembre. E’ l’atteso responso della Giunta delle Immunità del Senato, al termine dell’ultima riunione prima della pausa estiva. Al centro della discussione, l’individuazione di una procedura da seguire e la scelta di un calendario da rispettare per arrivare ad una decisione sulla decadenza di Berlusconi dal mandato di parlamentare. La decadenza è prevista dalla legge Severino sull’anti-corruzione in seguito alla condanna a 4 anni di carcere riportata dall’ex premier per frode fiscale nella vicenda Mediaset. La giunta per le immunità del Senato tornerà a riunirsi il 9 settembre e in quella data verrà ascoltata la proposta del relatore Andrea Augello (Pdl). Si è chiusa così, come spiega il presidente Dario Stefano (Sel) la riunione della giunta per le immunità del Senato dedicata al caso Berlusconi. “Clima costruttivo. Non perso tempo”.

”E’ un verdetto scontato”, ha affermato arrivando alla riunione Benedetto Della Vedova di Scelta civica per il quale ”serve solo una presa d’atto”. Mario Giarrusso, capogruppo del M5S in Giunta, ha ribadito che la legge Severino ”prevede che la questione della decadenza venga discussa subito”. Dello stesso avviso è stato Felice Casson del Pd: ”La questione della cadenza va discussa immediatamente, come prevede la legge, e dunque subito”.

Il presidente della Giunta per le immunità, Dario Stefano, darà comunicazione immediata a Berlusconi dell’arrivo degli atti in Giunta e dell’inizio della fase istruttoria concedendogli i tempi previsti dal regolamento di venti giorni per esercitare il diritto di difesa, presentando eventuali memorie o contro deduzioni. Il relatore Andrea Augello, ritiene possibile presentare la propria relazione sul caso ai primi di settembre. Le fasi della discussione sono state spiegate in diretta su Facebook dallo stesso senatore del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. Depositata la relazione, inoltre, sarà avviata la discussione generale, con conseguente voto. “Chiederemo tempi serrati e certi per la discussione – ha proseguito Crimi – al fine di portare al voto in Aula il prima possibile. Ma i primi di settembre chiederemo che si tratti di una seduta lunga nella quale poter esaurire in un’unica giornata sia la relazione-proposta, sia la conseguente discussione generale”.

 

Soddisfatto per il clima della seduta il presidente della Giunta, Dario Stefano: “Abbiamo registrato un clima costruttivo e sereno, così come era il nostro obiettivo. Ci siamo concentrati sul merito. Avevamo preso l’impegno di chiudere la discussione generale e lo abbiamo rispettato. Il relatore presenterà così i primi di settembre due proposte alla giunta: una sull’intervenuta incandidabilità e un’altra sulla questione dell’ineleggibilità che era già stata avviata”. Per quanto riguarda la questione dell’irretroattività della legge Severino che il Pdl continua a sollevare, Stefano ha osservato: “E’ giusto che in una discussione così delicata si confrontino tesi differenti. Ma vorrei ricordare che non si tratta della pena principale, ma è l’effetto della stessa. La priorità, comunque è quella dell’incandidabilità anche perché è assorbente della questione dell’ineleggibilità. Tutti – ha affermato con forza Stefano – abbiamo condiviso la mia scelta di dare immediato, tempestivo avvio al procedimento, rispettando così la norma della legge Severino che parlava di ‘immediatezza‘. Non abbiamo perso un giorno di tempo”.

 

 

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