Daniela cara, goditi la spiaggia di Forte dei Marmi e rifletti su quanto tu sia una privilegiata. Mezza Italia quest’anno rimane a secco, di vacanze e di sogni rinviati. Tu invece sei sempre stata dalla parte giusta, marito chirurgo importante, Paolo Santanchè, che ti ha rimodellato il corpo. Molte signore della Milano bene ricordano che nello studio le accoglievi e mostravi loro con fierezza il tuo book fotografico del “prima” e del “dopo”. Di Paolo sei stata la preziosa testimonial e il vostro yacht con il quale veleggiavi in costasmeraldina si chiamava Bisturi. Poi ti sei incapricciata della politica e Paolo Cirino Pomicino, tuo mentore, ha detto: “E’ come il Golem, ossia la materia che mi è sfuggita di mano e ne ho perso il controllo”. E ti anche dedicato un capitolo del suo libro “La Politica nel Cuore”. Ricordi erano i tempi dell’Ambra del Parlamento (questo il nomignolo che ti avevano appiccicato i giornali) perché dal Transatlantico era in perenne contatto telefonico con l’ex ministro.

Il capitolo sulle tua gesta, sua ex creatura politica, si intitolava: “Se qualcuno può l’aiuti…”. E un qualcuno molto, molto influente venne in tuo soccorso e ti fece da intermediario. Così Pomicino su gentile richiesta invece di pubblicarlo te lo restituì. Gesto da gentleman. “Io sono l’ultimo dei democristiani….”, allarga le braccia Cirino. 

Un ego smisurato secondo solo a quello di Berlusconi. Di te stessa dici: «Ho capito di essere diventata un marchio, un brand, una mattina in Sardegna, su una spiaggetta quasi deserta. Ero in bikini, a prendere il sole. Si avvicina un bimbetto che avrà avuto al massimo cinque anni e mi dice: Scusi, lei è la Santanché? La posso toccare? La mia mamma e le sue amiche dicono che lei è tutta di plastica…” .

Ma hai anche sense of humor, e l’anno successivo, in piena campagna elettorale, ti facesti  stampare una t-shirt con la scritta: 100 per cento, tutta plastica. 

Il tuo linguaggio sempre molto esplicito diverte: “palle di velluto” è stato uno dei tanti complimenti rivolti a Gianfranco Fini. Mentre a una attonita Barbara Palombelli chiedevi “Le casalinghe, quelle che a milioni guardano Beautiful, secondo lei a chi vorrebbero assomigliare a me o a Rosy Bindi?”.

Chi scrive ha anche beneficiato di un tuo invito in Costa Smeralda al torneo vip di tennis dei Giochi Preziosi e ricordo quanta gente sgomitava per esserci anche se confondevano le palline da tennis con quelle da golf. 

Appena eletta presidente della Commissione Cultura della Provincia di Milano hai posato ammiccante per un calendario. Certo ormai tutto fa cultura anche le cosce, e le tue sono bellissime, su questo non c’è dubbio, anche se sempre in bilico su 12 centimetri di tacco. Oscillante anche la tua posizione politica. Ma sei cintura nera della comunicazione. Comunichi un’idea e il mese dopo anche quella diametralmente opposta. Aspiravi a ministra poi a premier, intanto attaccavi Berlusconi: “Ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes: un punto d’appoggio per sembrare più alto… Lui ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali… È ossessionato da me. Tanto non gliela do…”.

Adesso lo difendi come la Francesca dantesca difese il suo Paolo… anche a costo di farti trafiggere da critiche che più appuntite non si può. 

Sei verace e pasionaria, ma l’invito alla rivoluzione con cinquecento pullman sa già in partenza di un flop.

Goditi il riposo del guerriero all’ombra della tenda con gazebo dei bagni Piero (al mese costa quanto un bilocale per l’intera stagione), sfoggia le tue Kelly Hermes (hai confessato di averne in ogni nuance) e lascia fare ai giudici il loro lavoro. Berlusconi è indifendibile, lo sai bene anche tu

 

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