Dalla Torre Velasca in pieno centro agli edifici costruiti da Ligresti nella periferica via Stephenson. Milano è piena di immobili abbandonati e il mercato immobiliare è in forte crisi. Eppure il cemento non si ferma: nuovi maxi quartieri sono appena nati e altri sono ancora in costruzione. Da Santa Giulia a Porta Vittoria, da Citylife a Porta Nuova – Garibaldi. Progetti ideati anni fa che porteranno sul mercato nuovi uffici e alloggi da vendere. Senza che l’offerta, il più delle volte di target elevato, coincida con la domanda. “Oggi c’è molta richiesta di acquisto per edilizia convenzionata e agevolata, ma di cantieri con queste caratteristiche in passato non ne sono partiti”, spiega Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco di Milano con delega all’Urbanistica. “E’ evidente – aggiunge il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine – che si è proceduto a mettere su metri cubi soprattutto di terziario senza avere un’indicazione precisa di quale fosse il bisogno della domanda”. La soluzione è riconvertire gli spazi sfitti. Secondo Stefano Boeri, architetto ed ex assessore alla Cultura di Milano, “andrebbe fatto un patto con i grandi investitori: li si aiuti a concludere alcune operazione, quelle che hanno un senso, e loro si convincano che oggi la città esprime domande diverse e va cambiata la tipologia delle grande costruzioni. Gli operatori vanno poi coinvolti in un’operazione diffusa di recupero degli spazi abbandonati” di Luigi Franco

Articolo Precedente

Incidente Avellino, Pozzuoli piange le 38 vittime nel palazzetto dello sport

next
Articolo Successivo

Kyenge, consigliere di Cantù: “Banane? Si rallegri, il cocco le avrebbe fatto male”

next