Cara Anna, eventualmente dove leggo su La Stampa la segnalazione di Numero Zero? Buon tutto baci Bruno”. “L’avevo girato a Michele, che si occupa di carceri, ma dice che tutti hanno un giornaletto…non ne fa niente…: (“ Questo il testo di due sms scambiati con Anna, una giornalista del quotidiano torinese, che tiene informati i lettori sulle novità della vicenda di Domenico Quirico (di cui si parla sempre meno, anche sul suo quotidiano). Oltre che attraverso un sms, preferisco rispondere a Michele (che si occupa di carceri) e ad Anna (che di solito si occupa d’altro) anche con queste righe, un piccolo conflitto di interessi che spero perdonerete, per me una piccola ma importante storia.

Il Numero Zero di agosto, il foglio mensile della Casa Circondariale Torre del Gallo di Pavia, ospitato nelle pagine de Il Ticino (il settimanale della Curia di Pavia) è stato dedicato dalla redazione dei “ragazzi”, al tema della solitudine, cercando di ravvivare (oltre che con il simbolico nastrino giallo) l’attenzione sulla vicenda sempre più drammatica di Domenico Quirico, il giornalista del quotidiano torinese, che dopo essere scomparso in Siria, ed essere riaffiorato con una telefonata alla famiglia, è di nuovo scomparso. La riflessione era un po’ questa: “quelli che di prigionia se ne intendono, sono vicini a lui e alla sua famiglia, e in più chiedono che si faccia qualche cosa di serio per liberarlo”, niente di speciale.

Non è poi difficile immaginare un parallelo con la vicenda dell’amnistia, che ogni tanto, a seconda degli umori di qualche rappresentante delle istituzioni, o di qualche direttore di giornale, appare e scompare dai media, come nel gioco delle tre carte. E’ vero c’è Pannella che digiuna, ma a questo punto Marco, a mio modo di vedere, farebbe bene a smetterla. Perché con il suo digiuno, oltre a farsi sentire vicino ai detenuti, non fa che far sentire migliori tante persone, che continuano però a restare estranee allo stato incivile in cui versano le nostre carceri. Infatti le solidarietà a Pannella si sprecano ma di azioni serie sul carcere, se ne vedono poche, l’amnistia (se mai verrà) sarà un tentativo di svuotamento del mare con un secchiello, se non si porrà mano almeno alla legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti.

Quirico oggi viene salutato e ricordato ai premi letterari e ai congressi, ma che cosa il Ministero degli Esteri, visto che non si tratta di un marò, o qualcun altro stia facendo per portarlo a casa non è dato sapere.

In questo scambio di sms quello che più ha colpito noi del “giornaletto”, è che non si sia capito che si trattava di un sincero gesto di sostegno e di una richiesta di maggiore attenzione alla causa di Quirico. E poi, non è proprio vero che si stia facendo un gran parlare di carceri. Agosto è un mese durissimo per chi non sta bene, soffre di solitudine e peggiora la propria situazione, pensando erroneamente che tutti si stiano divertendo. La piena estate è il periodo (assieme a quello di Natale che fa registrare il maggior numero di suicidi, non solo in carcere – detenuti e agenti). Questo malessere vale un po’ per tutti per i malati, i giovani, siano precari, disoccupati od oberati di lavoro, gli anziani, gli animali domestici, le piante, in città o in periferia, italiani e non, e non ha genere.

Articolo Precedente

Matteo Renzi e Jerry Calà: chi si somiglia, si piglia

next
Articolo Successivo

Quando il cardinale Tonini disse: ‘Hanno ucciso Biagi’

next