Parole “sconsiderate” e “impensabili in un altro Paese europeo”: così il presidente della Camera Laura Boldrini bolla le frasi rivolte dal vice presidente del Senato Roberto Calderoli al ministro Cècile Kyenge. Poco prima, dal palco della camera del Lavoro di Milano, il segretario Graziano Gorla aveva chiesto le dimissioni dell’esponente leghista tra gli applausi della platea, compresi quelli della Boldrini e del segretario Cgil Susanna Camusso, che sedeva al suo fianco secondo cui “nei confronti del ministro Kyenge c’è un’aggressività razzista insopportabile”. Nel suo intervento durante il convegno organizzato dalla Cgil sul tema della violenza sulle donne, la presidente inizia il suo discorso con un fuori programma: “Dà soddisfazione dire quello che si vuole, ma quando si ha una responsabilità istituzionale non si può dire quello che si vuole come si vuole: bisogna sapersi trattenere”. Un invito, nemmeno troppo velato, al vice-presidente del Senato, al quale dice: “Con le sue parole ci crea grande imbarazzo, fa male al Paese”  di Francesca Martelli

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Conflitto d’interessi: l’infinita ‘manfrina’ del Pd

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