“I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con Mandela e la sua famiglia”. Parole di affetto quelle pronunciate dal presidente Usa, Barack Obama, durante la conferenza stampa congiunta con il collega sudafricano, Jacob Zuma, a Pretoria.  Il presidente è in visita ufficiale in Sudafrica, accompagnato dalla moglie Michelle e dalle figlie Malia e Sasha: “Quello che è accaduto in Sudafrica continua a brillare come un faro – ha detto Obama – Il coraggio morale di Mandela è una fonte di ispirazione personale e per il mondo”.

“Il coraggio di Madiba – ha aggiunto il presidente – ha condotto alla transizione verso un Paese libero e democratico, per me questo movimento è stata una grande fonte di ispirazione. E’ stata una fonte di ispirazione per tutto il mondo e lo è ancora”. Obama ha poi ricordato che “in molte regioni vediamo dei conflitti, delle dispute di carattere settario, delle guerre religiose o etniche e vedere quanto accaduto in Sudafrica, il potere del principio della democrazia e della lotta per i diritti, è davvero un faro che illumina tutto il mondo. Le dimostrazioni di amore che abbiamo visto negli ultimi giorni per Madiba dimostrano che il trionfo di Mandela e della sua nazione è una voce che si alza per i diritti per la dignità umana e questa voce va al di là di ogni barriera di classe. Questo – ha concluso – è quanto rappresenta Mandela, questo è quanto rappresenta l’esempio sudafricano“.

Obama ha poi incontrato i familiari di Madiba al Mandela Center of Memory di Johannesburg. Poi  ha incontrato alcuni giovani di Soweto, il distretto di Johannesburg, dove nel 1976 numerosi studenti protestarono contro il regime dell’Apartheid. Proprio in quella zona ci sono stati alcuni scontri tra poliziotti antisommossa e manifestanti che protestano contro la visita del presidente a stelle a strisce. Secondo alcuni testimoni, la polizia ha lanciato granate stordenti per disperdere la folla.

Il discorso del presidente si è però svolto tranquillamente. Alla folla di giovani, bianchi e neri, Obama ha dedicato parole di incoraggiamento: “Non perdete la speranza, come Nelson Mandela non l’ha persa durante i suoi 27 anni di carcere”. Un discorso durante il quale Obama ha fatto appello soprattutto al “coraggio“, “l’immaginazione” e “l’ottimismo” del suo uditorio, capacità proprie alla gioventù. E ha annunciato un nuovo programma di borse di studio per i giovani africani perché possano studiare amministrazione politica ed economia, contribuendo alla crescita dei loro paesi. “Per me  è un grande onore tornare da presidente a Soweto“, ha detto Obama fra gli applausi, ricordando come questo luogo sia stato per lui “fonte d’ispirazione”. 

Nel secondo giorno di visita del presidente è prevista invece un’escursione a Robben Island, la prigione dove Mandela ha trascorso 27 anni e dove ha probabilmente contratto l’infezione polmonare all’origine dei suoi continui ricoveri. Obama si è detto molto felice di poter vedere questi luoghi in compagnia delle sue figlie “per poterle indirizzare verso le responsabilità future“. 

Barack Obama ha annunciato che non andrà in visita in ospedale: “In segno di rispetto per la serenità di Nelson Mandela e della volontà della famiglia”. Il  presidente e la moglie vogliono tuttavia “incontrare in privato i familiari per esprimere il proprio sostegno in questo momento difficile”, prosegue la nota. Lo stesso Obama aveva detto durante il viaggio che lo portava in Sudafrica di non aver bisogno di “una foto” con Nelson Mandela, che ha definito “un eroe per il mondo”. Ha invece parlato al telefono con la moglie di Nelson Mandela, Graca Machel, “che resta al fianco del marito in ospedale a Pretoria”. 

Zuma durante l’incontro con Obama ha ricordato, rivolgendosi al presidente che “entrambi siete legati dalla storia, in quanto primi presidenti neri dei vostri rispettivi Paesi. In questo modo – ha affermato – voi siete portatori di un sogno di milioni di concittadini in Africa e nel resto del mondo, che hanno subito in precedenza l’oppressione della schiavitù“. Poi ha aggiunto:”Ci stiamo preparando alla celebrazione del XX anniversario della democrazia nel nostro Paese e vorremmo estendere la nostra gratitudine al movimento anti apartheid negli Stati Uniti d’America, proprio in segno di solidarietà”. Zuma ha anche voluto ricordare che Obama “da studente ha partecipato attivamente a campagne contro l’apartheid”. 

Intanto tutto il Sudafrica continua a stringersi intorno al leader della lotta all’apartheid, ricoverato dall’8 giugno scorso in ospedale. Attualmente, fa sapere il presidente Zuma, Mandela è in condizioni “critiche, ma stabili”.

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