Polemiche “pretestuose”, “clima da linciaggio”. In pratica “un massacro”.  Per questo il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem oggi porterà le carte al presidente del Consiglio Enrico Letta, gli spiegherà “come sono andate le cose” e lascerà “decidere” a lui sulle sue dimissioni. “Esigo che mi si creda, perchè le carte spiegano tutto – afferma. – Non sono furbetta. Ho sbagliato, ma ho chiesto scusa. E sto mettendomi in regola”. Idem al Corriere della Sera racconta di aver “presentato due anni fa una sanatoria per i lavori edili, alla quale era da allegare anche la Scia, segnalazione certificata di inizio attività. Quest’ultima procedura non è stata attivata. Me lo hanno fatto notare dopo un controllo e la pratica è stata adattata alle richieste del Comune. A pratica conclusa, mi diranno quanto dovrò integrare di Ici”.

Apprendo dalla stampa – aggiunge – che i magistrati stanno indagando su di me. Mi diranno cosa mi imputano. Mi viene da pensare che potrebbe esserci anche un’indagine sui miei dati e i miei documenti riservati e personali che sono usciti dagli uffici del Comune e sono finiti su un quotidiano”. “Tutto questo è semplicemente assurdo”, prosegue Idem: “Nel giro di una sola settimana sono passata da essere valutata come una persona brava e stimata a essere invece additata come una criminale. La mia immagine è stata fatta a pezzi e questo è insopportabile. Non ce la faccio più”. Poi però il ministro dice anche di sentirsi “tranquilla” perchè “si tratta di dinamiche che vanno oltre” la sua persona.

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