Gli esiti dei processi di Silvio Berlusconi “non dovrebbero influire sulla tenuta del governo”. Lo afferma il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri in un’intervista a Repubblica. Le sentenze, aggiunge, “si rispettano”, “di qualsiasi tenore esse siano”. Il ministro non  nasconde l’importanza delle scadenze giudiziarie che interessano il leader del Pdl, dalla sentenza di primo grado sul caso Ruby, prevista il 24 giugno, e il pronunciamento della Corte costituzionale sul legittimo impedimento legato al processo sui diritti tv Mediaset, il 19 giugno.

“Sicuramente andiamo incontro a un momento molto delicato”, continua. “Ciononostante sono serena, perché penso che questo governo è nato dalla volontà di fare cose utili per il Paese in un momento di straordinaria difficoltà“. Di conseguenza, “ritengo predomini la necessità di dare risposte ai cittadini, affrontando le tematiche più urgenti e più pressanti per loro che ci impongono di andare avanti comunque. Penso -aggiunge Cancellieri- che anche gli altri colleghi siano d’accordo, per cui alla fine quello che accadrà non dovrebbe influire sulla vita del governo”.

E se il Pdl dovesse tornare in piazza contro i magistrati, come è accaduto negli ultimi mesi in occasione della tappe più importanti dei processi che riguardano Berlusconi? “Non temo di assumermi le mie responsabilità”, repilca Cancellieri, “ma devono essere quelle da Guardasigilli. Che vuole svolgere il suo compito super partes”. 

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