Il Brasile solleva il sipario sull’”antipasto” più gustoso dei Mondiali di calcio del 2014: da oggi va in scena la Fifa Confederations Cup, il torneo internazionale che prelude alla competizione del prossimo anno. Una specie di prova generale per le squadre che scenderanno in campo e soprattutto per il Paese ospitante, che ha l’occasione di testare in concreto la qualità dell’organizzazione. Eventi di questa portata possono infatti rappresentare preziose occasioni per la nazione che li organizza, o al contrario portare con sé nuovi problemi.

Per la Confederations Cup, ad esempio, alla vigilia del fischio d’inizio è arrivato l’allarme dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per il diritto alla casa, l’urbanista brasiliana Raquel Rolnik. “I grandi appuntamenti sportivi possono essere un’opportunità per migliorare le condizioni abitative della popolazione, ad esempio con l’ammodernamento dei sistemi di trasporto o con l’introduzione di soluzioni più avanzate sul fronte ambientale – ha dichiarato la Rolnik – Tuttavia, le esperienze del passato ci hanno dimostrato che i lavori per questi eventi spesso portano a sfratti forzosi, trasferimenti di massa, operazioni contro i senzatetto e a un generale aumento dei costi per alloggi adeguati”.

E il Brasile non fa eccezione: “Speravamo che la nazione vincitrice di tanti campionati del mondo di calcio usasse quest’opportunità per mostrarsi al mondo anche come un campione del diritto alla casa, in particolare per le persone che vivono in condizioni di povertà, ma le informazioni che abbiamo ricevuto dicono il contrario”, ha aggiunto l’inviato speciale delle Nazioni Unite. Il Brasile ospiterà nel giro di quattro anni tre eventi di portata internazionale: dopo la Confederations Cup e i Mondiali, ci saranno le Olimpiadi del 2016. Una serie di appuntamenti così importanti e ravvicinati non può, nota l’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, non avere ripercussioni sulla pianificazione urbanistica e sulle politiche di sviluppo del Paese.

L’esperta delle Nazioni Unite ha rivelato di aver ricevuto, nel corso degli ultimi tre anni, denunce di sfratti effettuati senza rispettare le procedure stabilite, né gli standard internazionali sui diritti umani. In diversi casi i residenti non sono stati consultati, né hanno avuto l’opportunità di prendere parte a decisioni con un impatto così grave sulla loro vita quotidiana. Inoltre, l’inviata speciale ha espresso “preoccupazione” per l’esiguità delle cifre stanziate a titolo di risarcimento per chi ha perso la casa, che potrebbero portare alla creazione di nuovi insediamenti non adeguati, oppure a un aumento della percentuale di senzatetto. Viceversa, non si è badato a spese per la costruzione e l’ammodernamento degli stadi, con i costi lievitati dal miliardo di euro previsto inizialmente fino a 3 miliardi. “Ho ricordato diverse volte, anche alle autorità brasiliane, che si devono evitare gli sfratti durante la preparazione dei grandi eventi. Quando sono necessari, vanno effettuati rispettando alla lettera le procedure e le linee guida internazionali – ha aggiunto la Rolnik – soprattutto, le autorità devono evitare a tutti i costi gli effetti negativi di questi lavori sui diritti umani dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili”.

Data la grande disponibilità di risorse economiche per questi eventi, la priorità, secondo l’esperta, “va data ai piani per migliorare la condizione abitativa delle persone più povere, come la regolarizzazione e il miglioramento degli insediamenti abusivi. Bisogna inoltre contribuire alla creazione di un mercato immobiliare stabile nelle città interessate, bloccando la speculazione e creando effetti positivi di lungo termine per i residenti delle città coinvolte”. Già nei giorni scorsi si sono verificate proteste di massa a San Paolo e Brasilia, con gli abitanti che sono scesi in piazza per contestare l’uso del denaro pubblico stanziato per l’organizzazione degli eventi sportivi e l’aumento del prezzo dei trasporti. 

Per Raquel Rozik in Brasile “si devono adottare urgentemente leggi nazionali che regolino le attività delle autorità locali e delle terze parti coinvolte in questi progetti. È un passaggio essenziale nell’organizzazione di eventi come questi. Così come il mondo guarderà le partite di calcio, anche la comunità internazionale punterà l’attenzione sul Brasile e sul modo in cui i diritti di tutti i cittadini all’alloggio verranno rispettati nei mesi e negli anni a venire”.

 

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