Siamo pronti a occupare la stazione di Riccione”. La minaccia del gesto clamoroso contro Trenitalia non arriva per una volta dai pendolari che reclamano correttezza e puntualità per le linee regionali dell’Emilia Romagna, ma dai sindaci di Riccione e Cattolica, e dal presidente della Provincia di Rimini.

Motivo della protesta è la cancellazione delle fermate di Riccione e Cattolica durante i weekend estivi per la linea veloce del Frecciarossa, come previsto temporaneamente in vista della stagione estiva. Il primo ad annunciare battaglia contro la soppressione delle fermate rivierasche del Milano-Ancona è stato il sindaco di Riccione, Massimo Pironi: “Questa volta Trenitalia l’ha veramente fatta grossa. Cancellare dalla sera alla mattina un servizio, per di più così importante per realtà turistiche come le nostre, non è davvero da azienda seria”.

Detto, fatto. Dopo 48 ore Pironi e il collega del comune di Cattolica, Piero Cecchini, assieme al presidente della provincia di Rimini, Stefano Vitali, hanno inviato una lettera all’azienda di trasporti dichiarando pubblicamente che sono pronti anche a forme di protesta eclatanti, come l’occupazione simbolica delle stazioni ferroviarie dei Comuni da loro amministrati.

“Nell’ultimo weekend abbiamo avviato una serie di confronti con i sindaci di Riccione e Cattolica – commenta l’assessore provinciale ai Trasporti Vincenzo Mirra – La decisione di Trenitalia è assurda anche in considerazione del fatto che gli operatori economici delle due città hanno chiuso accordi commerciali, che facevano affidamento proprio sul trasporto dei Frecciarossa. Attendiamo risposte dall’azienda ma, qualora non ci soddisfino, siamo pronti anche all’occupazione simbolica delle stazioni di Riccione e Cattolica”.

Il punto di rottura non è ancora stato raggiunto e le trattative sono appena iniziate. “Ciò che ci preme di più è trovare il modo per attivare nuovamente le fermate che sono state soppresse – spiega il presidente Vitali rivolgendosi all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano – non potrà sfuggire alla sua attenzione la notevole capacità ricettiva del bacino turistico della Romagna e, nel caso specifico, dell’area rappresentata da Riccione, Cattolica e Misano. Siamo convinti che la storia del sistema ferroviario italiano si intrecci in modo inequivocabile con lo sviluppo del distretto turistico più famoso e maggiormente capace di offrire servizi di ospitalità di tutta l’Italia”.

“La nostra non è una rivendicazione campanilistica bensì la volontà di affermare il riconoscimento di un sistema economico e sociale che sarebbe penalizzato dalla soppressione delle fermate in oggetto – continua l’amministratore provinciale Pd – Vogliamo essere ancora speranzosi ed augurarci che non si tratti di una soppressione ma di un rinvio. Non ci costringa a pensare che riporre la nostra fiducia in Trenitalia sia stato un errore”.

Poi in conclusione la velata minaccia: “E’ chiaro che di fronte a un comportamento di questo tipo servono iniziative di protesta clamorose. Ed è proprio quello che noi come rappresentati delle istituzioni faremo”. Sulla natura delle iniziative né Pironi, né Cecchini si sbilanciano, anche se pare già certo il coinvolgimento da parte dagli operatori del commercio e del turismo della zona: “Saranno iniziative dal forte impatto mediatico e che metteremo in atto già nei prossimi giorni”. I giorni più caldi dell’anno, nel primo weekend di vera estate per una riviera romagnola sempre più in affanno nell’attirare turisti.

 

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