Dall’elezione a sindaco al giudice. E’ la storia del neo sindaco di Imperia, Carlo Capacci, che ha saputo strappare al centrodestra il feudo di Claudio Scajola. Domani, giorno del suo insediamento, dovrà comparire davanti al gup Ottavio Colamartino, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’ex moglie. Il processo si svolgerà con rito abbreviato. I fatti risalgono al 2007, quando la coppia era in fase di divorzio. La donna presentò una denuncia di maltrattamenti nei confronti dell’ex marito. Alla chiusura delle indagini il pm aveva chiesto l’archiviazione, a cui si è opposta la parte offesa. A marzo, il gip al termine dell’udienza di opposizione ha formulato l’imputazione coatta.

E se l’avvocato di Capacci pensa alla difesa, il neo sindaco pensa alla formazione della Giunta che sarà nominata entro una settimana, ma è riserbo su nomi e numero dei componenti. Intanto stamani Capacci è stato in Comune dov’e stato accolto dal commissario prefettizio, Sabatino Marchione, che gli ha consegnato simbolicamente le chiavi della città.

Aggiornamento del 13 luglio 2022
In data 12.11.2015 la Corte di Appello Genova, in parziale riforma della sentenza del Gup presso il Tribunale di Imperia, ha riqualificato il delitto di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex moglie, originariamente contestato a Carlo Capacci, in quelli di percosse e violenza privata e dichiarato non doversi procedere in relazione agli stessi, perché estinti per prescrizione.

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