2 giugno
Lancio Ansa delle 19.06. “Il presidente Napolitano, conversando con i giornalisti nei giardini del Quirinale, ha espresso ‘apprezzamento per quello che hanno fatto le forze politiche’, riferendosi alla decisione di formare un governo di larghe intese. ‘Una scelta che comporta sacrifici da parte dei singoli partiti, una scelta eccezionale e senza dubbio a termine'”.

3 giugno
I maggiori quotidiani italiani (Repubblica e Corriere della Sera in primis) titolano “Napolitano: governo a termine”.

6 giugno
Esce su Il Fatto Quotidiano una mia intervista a Barbara Spinelli. Domanda: “Il capo dello Stato ha dato una scadenza all’esecutivo, una cosa mai vista. Grillo ha obiettato: a che titolo dice queste cose? Lei che ne pensa?”. Risposta di Barbara Spinelli: “Grillo ha perfettamente ragione: dove sta scritto che il presidente determina in anticipo, ignorando le Camere, la durata dei governi? Perfino a Parigi, dove tale prerogativa esiste – ed è grave che esista – l’Eliseo si guarda da dichiarazioni simili. In Francia il presidente è contemporaneamente presidente del Consiglio dei ministri. La stessa cosa ormai avviene in Italia: il presidenzialismo nei fatti c’è già. Questo governo è un Monti bis, con i politici dentro. E alla presidenza c’è Napolitano. Intendo presidenza del Consiglio, non della Repubblica”.

7 giugno
Il Quirinale invia una nota a giornali e agenzie. “Si continua ad accreditare (da ultimo, da parte della giornalista de Il Fatto Quotidiano Silvia Truzzi, nella sua intervista a Barbara Spinelli) il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell’attuale governo. E ciò nonostante quel che egli aveva già detto in proposito la sera del 2 giugno ai giornalisti presenti in Quirinale e che dal giorno seguente figura sul sito della Presidenza della Repubblica. Sarebbe un fatto di elementare correttezza tenerne conto e non insistere in una polemica chiaramente infondata”.

9 giugno
Viene proiettata a Firenze, durante la festa di Repubblica, un’intervista del fondatore Eugenio Scalfari al presidente Giorgio Napolitano. Di questa i principali passi vengono riportati nell’edizione del 10 giugno di Repubblica. “Un’alleanza politica è sempre un’alleanza a termine, in particolare quando è un’alleanza eccezionale, come fu tra il ’76 e il ’78, e come è quella attuale. Ma rimango sbalordito quando, dopo appena 40 giorni, sento serpeggiare la preoccupazione che questo governo possa durare troppo. Ora il problema è far vivere il governo per un’esigenza di minima stabilità istituzionale e di sopravvivenza del Paese. Poi ciascuno riprenderà la propria strada”. Tanto che il catenaccio del titolo di apertura di Repubblica è il seguente. “Napolitano a Scalfari: alleanza a termine, ognuno riprenderà la sua strada”.
 
Chi è che continua ad “accreditare il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell’attuale governo”?

@SilviaTruzzi1

 

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