Pensando agli esodati ai quali hanno allontanato la possibilità di avere una pensione già intravista, pensando a chi sta lavorando ora e ha più di cinquant’anni e ha visto allontanarsi la possibilità di andare in pensione perché, dicono, non ci sono più risorse economiche, mi viene in mente una parola che, fino a qualche tempo fa era molto nota, cumulo.

Con una norma, abrogata non ricordo da chi ma sicuramente per tutelare gli interessi dei soliti furbetti, (ovviamente i politici con i loro vitalizi e pensioni varie e le varie caste che, dopo aver ottenuto una pensione più che vergognosa come importo, contributi versati e periodo contributivo, continuavano allegramente a lavorare), si gestiva il cumulo degli importi di pensioni, vitalizi e stipendio derivante da attività lavorativa. In presenza di ciò si diminuiva, fino ad annullarlo l’assegno di pensione.

Questa norma, dicevo, è stata annullata perché ritenuta non giusta!

Ma come? Un dipendente pubblico e forse anche quello di qualche azienda privata, non può fare il doppio lavoro perché deve lavorare in esclusiva, e poi si permette che, una volta andato in pensione, possa lavorare da privato magari rientrando sotto le spoglie di consulente per un’altra Società in quella dove prima lavorava? Ma allora non poteva continuare a lavorare così si risparmiava la pensione? Alla faccia di tutti gli esodati e di tutti quelli che avranno una pensione ritardata, diminuita e forse neanche l’avranno.

Questo succederà soltanto per l’ingordigia di chi fa le leggi a proprio uso e consumo al solo scopo di rendere legale ciò che oltre che essere vergognoso ed infame, dovrebbe essere dichiarato anche illegale.

Maurizio Mariotti

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