Olio di ricino ai giornalisti? E’ una bufala quella rilanciata dai quotidiani online intorno alle dichiarazioni della deputata M5S Laura Castelli, accusata di averlo evocato per i cronisti. Tutto è iniziato con le parole del leghista Stefano Allasia nel corso del dibattito alla Camera sul Tav.

“Non pensiate – ha detto il parlamentare del Carroccio – che noi della Lega di Torino non abbiamo fatto le nostre opposizioni. Contro la Tav. Perché? Perché non c’era stato dialogo. Dal 2000 in avanti si è cambiato il passo, è cambiata la politica, è cambiata l’interlocuzione con le amministrazioni locali e con lo Stato per cercare di avvicinare sempre di più queste infrastrutture ai cittadini. Sicuramente, voi avreste bisogno di olio di ricino, in modo tale da capire cos’è la realtà dei fatti – ha affermato il deputato leghista, con un riferimento dal quale i 5 Stelle si sono sentiti chiamati in causa -. Quando eravamo lì, a Bussoleno e a Susa, voi non c’eravate, ma non c’era neanche il Pd o Sel“.

Poco dopo è intervenuta nel corso del dibattito in aula Castelli che ha detto: “Il maggior quotidiano piemontese, nello stesso giorno in cui annunciava l’arrivo del ministro dell’Interno per decidere l’apertura forzata e forzosa del cantiere della Maddalena – ha puntualizzato la parlamentare – commentava nelle pagine a fianco una grande operazione dei carabinieri del comando di Torino sotto il titolo: ‘Le mafie minacciano anche le grandi opere’. Lo trovo davvero buffo. Io a questi attori sì che darei l’olio di ricino”. Parole che vengono intese da più d’uno, anche per il contesto del discorso in cui sono state pronunciate, come un attacco a La Stampa, il giornale da lei citato. Ma lei ha poi chiarito: “Non capisco come si possa capire una cosa del genere. E’ chiaro che mi riferivo alla mafia, non ai giornalisti. Sono quelli della mafia gli ‘attori’ cui darei l’olio di ricino”. 

Se le dichiarazioni di Castelli sono state fraintese, sono giornate di attacchi alla stampa per Beppe Grillo che a più riprese ha criticato gli operatori dell’informazione, definendoli “spregevoli”. Il leader M5S dalla Sicilia, dove è in viaggio per le elezioni amministrative, si è scagliato contro Lucia Annunziata, Andrea Vianello e Corrado Formigli e, infine, contro un cameraman di Agorà (Rai3) a cui ha detto: “Stai riprendendo la mia persona, 3 minuti di diritto di cronaca bastano. Ho detto fuori”. Parole condannate dal sindacato dei giornalisti Usigrai che le ha giudicate un “atto gravissimo contro la libertà di informazione”. Non solo. L’ex comico ha lanciato un sondaggio sul suo blog in cui chiede di giudicare alcune emittenti. “Qual è la rete televisiva più faziosa?”, è la domanda che Grillo rivolge ai suoi lettori, invitati a scegliere, per attribuire il “microfono di legno“, tra Rai1, Rai2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1, La7 e Skytg24.

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