“È una condizione di necessità a cui non c’erano alternative. Bisognava prendersi una responsabilità pesante e difficile”. Così Massimo D’Alema (Pd) commenta ai microfoni de ilfattoquotidiano.it l’attuale situazione politica con il patto stretto tra Pd e Pdl per la nascita di un governo delle larghe intese. Durante un comizio tra pochi intimi tenuto in un piccolo circolo cittadino del Pd di Catania, l’ex presidente del Consiglio va giù duro contro il Movimento 5 Stelle: “Molti cittadini, purtroppo, per cambiare hanno votato un Movimento che poi dopo non si è assunto le proprie responsabilità. Se Grillo e i suoi lo avessero fatto – tuona D’Alema – non ci sarebbe stato bisogno di governare con il centrodestra”. L’ex presidente del Consiglio non si sbilancia, invece, sulla questione del presidenzialismo, sbandierato come una delle possibili riforme costituzionali da Silvio Berlusconi. D’Alema bolla come improponibile l’allarme lanciato da Grillo su un’eventuale elezione del leader del Pdl come Presidente della Repubblica: “Non credo che il popolo eleggerebbe Berlusconi. Bisogna rifletterci molto attentamente perché in un paese dove la politica è molto litigiosa avere un arbitro è utile. Un Presidente capo di una parte politica non è più sopra le parti. Se si vuole questo, allora va cambiata tutta la Costituzione. In un sistema di tipo presidenziale il Presidente diventa il capo di una parte, non c’è più l’arbitro e io credo che quest’ultimo serva”. Sul futuro del Pd tutto rimandato al congresso: “Dopo Epifani si prenderà democraticamente una decisione. Non saprei se Renzi voglia candidarsi per fare il segretario del partito. Per ora dice di no”  di Dario De Luca, Saul Caia e Rosario Sardella

 

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