Sono arrivati in migliaia a San Felice sul Panaro per vedere i volti della ‘Razza Umana’ di Oliviero Toscani, le facce di chi un anno fa per due volte ha sentito il mondo cadergli addosso. Prima i 300 ritratti sono stati proiettati sulle pareti della rocca cittadina, poi le fotografie sono state attacchinate a mo’ di manifesti sulle pareti della cittadina in provincia Modena, attirando appassionati e curiosi da tutta Italia. ”Nei loro occhi si legge quello che è stato rovinato”, ha spiegato il fotografo milanese parlando dei terremotati emiliani i cui sguardi è venuto a immortalare, ”una ferita profonda che però vuole rimarginarsi per sempre”.

Arrivato nella Bassa i primi di maggio, Toscani ha piazzato il suo set nella piazza del paese di 11 mila abitanti e davanti al suo obiettivo hanno posato spontaneamente giovani, pensionati, immigrati, lavoratori, amministratori, semplici passanti. ”È da anni che porto avanti il progetto ‘Razza Umana’ in giro per il mondo. Vado nei luoghi e fotografo gli abitanti, come si faceva una volta”, ha spiegato l’artista che ha concesso al Fatto quotidiano del Lunedì di pubblicare in anteprima alcune di quelle immagini nel numero del 20 maggio scorso. ”Quando mi hanno chiesto cosa volessi fare qui a un anno dal sisma, ho detto che volevo fotografare la gente che ci abita, anche loro appartengono all’unica Razza Umana”.

Da 18 anni San Felice sul Panaro organizza “Fotoincontri“, una rassegna fotografica conosciuta in tutto il mondo. Quest’anno il tema del festival, le cui giornate clou sono state il 24, 25 e 26 maggio, non poteva che essere il terremoto. Oltre a Oliviero Toscani hanno partecipato nomi di fama internazionale: Gianni Berengo Gardin, Giovanni Cozzi, Chico De Luigi, Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Guido Harari, Gabriele Rigon, Ferdinando Scianna, Toni Thorimbert e Settimio Benedusi. I muri di San Felice sono diventati pareti d’autore su cui sono state affisse in formato manifesto le opere di tutti gli artisti ospiti. Alcune copie delle stesse, autografate dagli autori, sono state poi vendute la sera di sabato 25 maggio. Finora il ricavato, che sarà tutto devoluto alle popolazioni terremotate, è stato di 10 mila euro. Per il 2014 sarà realizzato anche un calendario con una modella d’eccezione, Martina Colombari, invitata a San Felice sul Panaro da Benedusi, direttore artistico dell’edizione 2013.

Ma è stata la proiezione delle immagini di Toscani a catalizzare l’attenzione del pubblico. ”Già qualche anno fa ero venuto a San Felice sul Panaro e questa volta quando mi hanno chiamato ho detto che sarei venuto a fotografare chi avesse voluto e poi avremmo proiettato le loro facce sugli immobili”. Per i cittadini colpiti dal sisma vedere i propri visi sulla Rocca Estense massacrata dal sisma è stato un momento toccante: ”Ripeteremo probabilmente l’evento questa estate”, promette il sindaco Alberto Silvestri.

San Felice, proprio a metà strada tra i due epicentri delle grandi scosse del 20 e 29 maggio, Finale Emilia prima e Medolla e Cavezzo poi, è uno dei paesi che più ha sofferto in termini di vittime (3 i morti) e di danni al patrimonio abitativo e storico. La sua torre dell’orologio è andata distrutta, e proprio la Rocca Estense, antico castello del 1340, seriamente danneggiata ma rimasta in piedi nonostante le due scosse, è diventata uno dei simboli della tragedia emiliana di un anno fa.

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