L’abisso e poi la salvezza, grazie all’affetto della sua famiglia e dei fan. A pochi giorni dal suo ritorno sul palco, per le nuove tappe del Kom Tour, Vasco Rossi racconta e si racconta, svelando capitoli inediti della sua vita, non solo artistica. In un’intervista, confessa di essere stato vicino alla morte per colpa di un batterio killer e di aver toccato il fondo, arrivando a pensare al suicidio. “Volevo farla finita, ma non ho visto la luce nella fede, mi ha aiutato l’affetto della mia famiglia, dei fan, mi è stato di conforto Internet”.

Nell’ultimo anno, sulle condizioni di salute del Blasco è stato scritto e detto di tutto. In tanti hanno ipotizzato diagnosi e azzardato previsioni sul suo futuro. Ora è lui stesso a chiarire, e ad aprire uno squarcio su un dramma mai raccontato: la depressione arrivata dopo la malattia. “L’11 settembre dello scorso anno sono finito in terapia intensiva, ho perso conoscenza per tre giorni, poi 20 giorni di cure e riabilitazione. Non mi muovevo più bene, iniziavo a non essere più autosufficiente. Un braccio si era bloccato, non riuscivo a mangiare con la forchetta e neanche più a masticare”.

Ad aiutarlo è stato internet, e in particolare Facebook. Per mesi, infatti, il rocker è stato un frequentatore più che assiduo del social network, elevato a canale di comunicazione esclusivo. Sul suo profilo pubblico sono apparsi brevi video, i cosiddetti “clippini”, ma anche riflessioni, commenti, e annunci. Come quello del suo matrimonio con la compagna di sempre, Laura Schmidt, celebrato con rito civile nella città natale del Blasco, Zocca, il 7 luglio del 2012. “Internet è stato il mio compagno di viaggio in questi due anni – continua nel suo racconto – Ho scoperto il gioco di stare insieme a tanta gente stando seduto da casa. Ho trovato il mio profilo pubblico uno strumento potentissimo di comunicazione”.

Adesso per Vasco è tornato il momento di riempire gli stadi, con quelle folle abbandonate nel 2011 per colpa della malattia. “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a ballare. Avevo lasciato una cosa a metà e ho pensato fosse giusto portarla a termine. Ma è anche una bella scusa perché avevo voglia ti tornare a cantare”. Si inizia il 9 giugno a Torino, per quattro concerti, neanche a dirlo, già sold out da mesi. E si ricomincia a Bologna, a due passi da casa sua, dove Vasco è atteso allo stadio Dall’Ara per una tre giorni di live, il 22, 23 e 26 giungo. “Ho intenzione di morire sul palco, non sul letto di d’ospedale” .

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