WordPress spegne dieci candeline ed il fondatore Matt Mullenweg scrive una lettera d’amore.

Stanco dell’ingessatura di b2/cafelog, il software più utilizzato all’epoca, lo studente collaboratore di Cnet, decise, con il programmatore Mike Little, di creare una piattaforma blog open source.

L’idea di Mullenweg e di Little fu subito vincente, facendosi strada per flessibilità –  un’interfaccia agile e semplice – per la capacità di integrarsi con altre piattaforme e per l’enorme, crescente, numero di “temi” per la personalizzazione del design.

Da quel maggio 2003, tanta acqua è passata sotto i ponti. WordPress è diventato parte essenziale della Rete, tanto che oggi il suo sistema di gestione dei contenuti supporta il 20% del Web. Oltre 70 milioni di pagine made in WordPress, con clienti del calibro del New York Times, della Reuters, del Wall Street Journal, della Cnn e di TechCrunch. E anche ilfattoquotidiano.it!

Basti pensare che l’ultima versione disponibile, la 3.5, è stata scaricata 18 milioni di volte.

Felice della propria autonomia, WordPress continua per la sua strada senza dolersi dei matrimoni celebrati nel corso degli anni da altri colossi “rivali”: da quello tra Myspace e News Corp a quello tra Youtube e Google, passando per Instagram e Facebook, fino all’ultimo, recente e clamoroso, tra Tumblr e Yahoo.

Che la piattaforma goda di ottima salute lo testimonia, d’altronde, la raccolta di 50 milioni di dollari ottenuta da Automattic, la società che gestisce WordPress, grazie agli investimenti di importanti hedge fund e di private – equity.

Oggi WordPress si gode i 720 meetup in giro per il mondo che hanno dato vita ad un blog per ricordare, con foto, tweet e racconti, i primi dieci anni di vita della loro piattaforma preferita.

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