Sono tutti saltati sulla sedia: riflessi perfetti. Il presidente della commissione Giustizia del Senato ed ex ministro Francesco Nitto Palma, l’ex ministro Mara Carfagna, il responsabile locale del Pdl, la responsabile nazionale del settore scuola del partito. La vicenda del ragazzino fatto spogliare da un’insegnante nell’istituto per geometri di Caserta perché sulla t-shirt aveva l’immagine di Berlusconi ha fatto indignare tutti. Compresi i giornali di area. Il primo a dare la notizia è stato Il Giornale: “Umiliato dalla prof per una maglietta pro Silvio”. Libero, il giorno successivo, chiosa: “Una storia che disegna e sintetizza meglio di tante altre il clima che si respira in Italia”. E poi il florilegio di dichiarazioni indignate. “Insultato ed umiliato perché berlusconiano”, “l’umiliazione è scattata per una maglietta con i colori del Pdl”, “la scuola batte la discriminazione, qualsiasi sia”, “odio ideologico”. Quel ragazzo va difeso e a lui va “l’apprezzamento per aver avuto la forza e il coraggio di sostenere le proprie idee”.

Ma quali sono le idee del sedicenne che frequenta la prima al Buonarroti di Caserta? E che immagine c’era su quella maglietta? La foto stampata sulla t-shirt era quella di Berlusconi che con gli occhi spiritati come fosse in trance fa con le mani alzate sopra la testa unite a formare un triangolo: “I am the illuminated”, c’è scritto sotto l’immagine, “Sono l’illuminato”. Illuminato da cosa? Quale triangolo lo guida? Certo, si può dare il beneficio del dubbio: magari quel triangolo voleva essere – per via delle presunte manie di grandezza del Cavaliere – il simbolo dell’onniveggenza di Dio, anche se mancherebbe l’occhio al centro. Oppure il triangolo potrebbe rimandare alle esperienze passate nella loggia massonica P2, alla quale Berlusconi notoriamente era iscritto. Ad essere maliziosi ci si potrebbe riferire alle significative performance del Cavaliere negli ultimi anni: una generosità, come l’hanno definita i suoi avvocati, che lo ha portato anche sotto processo. Resta da capire a quale di queste circostanze si potrebbe rifare un sedicenne che ha avuto “la forza e il coraggio di sostenere le proprie idee”. 

Insomma, quella maglietta non sembrava proprio né avere i colori del Pdl né di sostegno all’ex presidente del Consiglio. Ma tanto è bastato per gettare carbonella nel barbecue delle dichiarazioni dei berlusconiani: “Quanto accaduto – ringhia Nitto Palma, che è coordinatore regionale del Pdl – merita l’esecrazione di chiunque creda nella sacralità dell’istituzione scuola e nella sua imprescindibile funzione sociale”. L’ex ministro della Giustizia soffre e si offre, solidale con la famiglia del ragazzo “vittima di questo indefinibile trattamento, cui va il mio apprezzamento per aver avuto la forza ed il coraggio di sostenere le proprie idee. Ormai l’odio ideologico sta così trascendendo da rivolgersi addirittura a giovani ragazzi in crescita, quasi a voler isolare e neutralizzare ogni forma di libero pensiero fin da piccoli. Mi auguro che la sinistra stigmatizzi questo gravissimo episodio che, speriamo, non lasci segni sull’equilibrio del ragazzo e sulla sua fiducia nella libertà e nella democrazia”.

La storia, tuttavia, avrà uno strascico giudiziario: i genitori del giovane hanno presentato una denuncia ai carabinieri nei confronti della professoressa d’inglese che avrebbe costretto il ragazzo a levarsi una t-shirt con l’effige di Berlusconi. “Togliti quella maglietta, esci fuori, ti ammazzerei te e lui” avrebbe detto la prof, secondo il racconto dello studente, anche se sulla vicenda, dice la dirigente della scuola, “ci sono versioni contrastanti”. Ma se la maglietta non era – visibilmente – di sostegno a Berlusconi, possibile che fosse solo un’insegnante bacchettona? Non è dato sapere. Intanto però la Carfagna è sicura: “Ciò che preoccupa maggiormente non è il fatto in sé, piuttosto che il germe dell’intolleranza, di qualunque genere, venga inoculato nelle giovani generazioni che, per costruzione, sono post ideologiche e dovrebbero essere invece educate al rispetto e alla tolleranza”.

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