Il Pdl è sparito dalla contesa elettorale e non si presenterà alle elezioni per via di rivalità interne che hanno alla fine sferrato un colpo gobbo al partito berlusconiano. Deve essere un vero e proprio incubo che diventa realtà per Silvio Berlusconi quello che è successo a Brugherio, città di oltre 30mila abitanti che andrà al voto per le Amministrative il 26 e 27 maggio.

Anche perché Brugherio, a cavallo tra Milano e la Brianza non è un paese qualsiasi, ma è il simbolo dell’ascesa del Cavaliere. Lì è iniziata l’avventura imprenditoriale dell’ex premier con l’Edilnord sas, società costituita nel 1962 proprio per costruire in quel paese il quartiere residenziale da quattromila abitanti che anticipa l’idea di Milano 2. E sempre a Brugherio si sviluppa la corsa politica del Cav: nel 1994 nasce lì il primo club di Forza Italia organizzato dal geometra Edoardo Teruzzi, dipendente dal ‘ 72 della Edilnord Progetti di Paolo Berlusconi. 

Vent’anni dopo da allora è accaduto qualcosa di inimmaginabile alle elezioni per il sindaco. Brugherio settimana prossima va al voto perché anni di contrasti tra Pdl e Lega Nord hanno fatto cadere anzitempo il borgomastro Daniele Ronchi e lasciato il paese in mano a un commissario. I lumbard e gli azzurri prendono strade diverse. Ronchi annuncia quasi subito di correre da solo (sostenuto da alcune civiche) per riguadagnare lo scranno di primo cittadino e il Pdl individua come candidato sindaco un giovane rampante Roberto Assi, voluto coordinatore cittadino niente meno che dall’ex ministro Paolo Romani a gennaio. Secondo rumors, Assi è amico del figlio di Romani Federico con il quale ha rapporti di lavoro. Viene redatta la lista dei candidati consiglieri comunali del Pdl e vengono raccolte le firme a sostegno con i banchetti. Le tensioni che da anni dilaniano il partito all’apparenza paiono superati: pare esserci un accordo sui candidati. Ma quando il direttivo provinciale azzurro chiede l’inserimento di quattro nomi di sua fiducia che poi diventano tre dopo una serie di trattative, il Pdl a Brugherio si ammutina. Dice di non riuscire a raccogliere nuove firme sulla lista riveduta e corretta dai vertici, chiede di poter presentare la prima versione senza i nomi calati dall’alto e al diniego del direttivo provinciale che gli nega perfino il simbolo non presenta alcuna lista.

Gli azzurri di Brugherio in sommossa si riciclano rapidamente in una lista civica a sostegno di Assi (che resta candidato sindaco) per la quale le firme vengono trovate e l’unico partito di centrodestra in lizza resta Fratelli d’Italia. Il Pdl è fuori dalla partita, gli elettori non troveranno il simbolo sulla scheda elettorale. Una doccia fredda per il direttivo provinciale brianzolo degli azzurri. “Ci hanno pugnalato alle spalle, con una sfacciataggine e un’arroganza inimmaginabile, in anni che faccio politica non ho mai visto nulla di simile – ha commentato duro alla stampa Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza e Brianza – Qualcuno la pagherà”. Assi è appena stato sospeso da coordinatore cittadino del Pdl, ma nessuno gli può impedire di correre come candidato sindaco. E quindi la solfa non cambia, il Pdl a Brugherio dove è nato per il momento non c’è più.

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