Due persone sono rimaste ferite nell’assalto messo a segno dai rapinatori che hanno svaligiato lo storico negozio di orologi Franck Muller in via della Spiga 19 a Milano. Da quanto si apprende si tratterebbe di due dipendenti del negozio: uno di 58 anni anni, originario della Libia,  ha rifiutato le cure del personale del 118, mentre l’altro, un italiano di 39 anni, è stata trasportato al Policlinico con forti dolori al costato. Le sue condizioni non sono gravi e l’uomo non è in pericolo di vita, ma i medici hanno riscontrato un’emorragia alla milza. 

Secondo le prime informazioni sulla dinamica della rapina, ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri, i banditi sono entrati in azione alle 11.40. Dopo essere riusciti a far entrare un complice hanno fatto irruzione e hanno cominciato a devastare le vetrine interne e gli espositori, secondo una delle tecniche più diffuse in questo genere di rapine, arraffando contemporaneamente orologi e preziosi. Secondo i primi riscontri i componenti del commando sarebbero diversi, almeno 7-8. Durante la fuga i banditi hanno lanciato una prima molotov, davanti alla gioielleria.  

La seconda molotov è stata lanciata, invece, in via della Spiga, all’angolo con via Manzoni. Una terza in via Borgospesso, davanti a una scuola elementare, per liberarsi, pare, di un addetto della gioielleria che li inseguiva. L’ultima bottiglia incendiaria è stata abbandonata integra in via dell’Annunciata.  Nessuno, anche in questa circostanza, sarebbe rimasto ferito. “Ho visto una persona con un passamontagna scappare inseguita da uno dei responsabili del negozio Franck Muller. Per liberarsi di lui hanno lanciato una bottiglia incendiaria”, ha raccontato una commessa del negozio. “Quella specie di molotov è finita contro un palo della segnaletica che si trova davanti all’ingresso della scuola, quella all’angolo con via Borgospesso – ha detto ancora la ragazza – e la piccola esplosione ha danneggiato una bici legata lì sotto. Le fiamme avevano attecchito al copertone e allora, dopo qualche minuto, sono state spente da una bidella con una secchiata d’acqua”.

Il bottino dei rapinatori non è stato ancora stimato con precisione, ma secondo gli investigatori, sarebbero stati portati via gioielli e orologi. Le vetrine interne andate in frantumi sono nove. Sul posto sono stati lasciati un’ascia, utilizzata “per spaccare una vetrina”, un berretto e un borsone. 

La gioielleria Franck Muller era già stata presa di mira dai rapinatori lo scorso 15 febbraio. Anche in quell’occasione i banditi avevano agito con pesanti mazze sfondando gli espositori. Nell’azione era rimasto ferito lievemente un cliente. Poi una ancora precedente, il 15 settembre 2001, che fruttò oltre due miliardi e mezzo di vecchie lire. Il proprietario della gioielleria, Niki Banyan, di origine armena, anche in quella occasione si era messo all’inseguimento dei rapinatori. 

“Ho visto alcuni filmati – ha raccontato la donna – con la gente terrorizzata che si attaccava contro il muro al passaggio dei banditi. E’ stato davvero impressionante”. I video, sia interni sia esterni, sono ora al vaglio degli investigatori.

Intanto, nelle ore in cui la gioielleria veniva presa d’assalto, il ministro dell’Interno Angelino Alfano si trovava in città per il Comitato per l’ordine e la sicurezza: “Non è un trasferimento temporaneo quello deciso relativamente ai 140 agenti che il Viminale ha deciso di inviare a Milano perché sono qui e resteranno qui, non hanno una data”, ha detto il ministro Alfano. “La sicurezza dei cittadini del capoluogo lombardo è una priorità fondamentale e nazionale – ha spiegato ancora Alfano al termine della conferenza stampa in prefettura a Milano – E’ la capitale economica del Paese e una città sicura attrae investimenti”.

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