Chissà cosa avrebbero detto i fondatori della CPL Concordia, cooperativa storica della provincia di Modena, se nel 1899 avessero loro detto che 114 anni dopo la società avrebbe fatto la manutenzione del più famoso dei grattacieli di New York, l’Empire State Building. A un anno dal terremoto che sconquassò l’Emilia, la coop ha annunciato la costituzione di CPL Concordia Usa. Un ingresso in grande stile nel mercato americano, visto che tra i contratti acquisiti c’è quello della manutenzione del celebre grattacielo.

Un successo, tanto di più se si considera che nel maggio dell’anno scorso le sedi modenesi della cooperativa furono colpite da un terremoto che fece danni per 20 milioni di euro, ma nessun ferito tra i 550 addetti degli stabilimenti di Concordia sulla Secchia e Mirandola. E che ripresero subito il lavoro sotto le tensostrutture.

Dopo 365 giorni il colosso cooperativo, che ha 1.600 dipendenti nel mondo, ha festeggiato la ripartenza annunciando l’ingresso nel mercato Usa. Ingresso iniziato con l’acquisizione di due società, poi confluite ad aprile in una nuova compagine, appunto CPL Concordia Usa. Partecipata al 50% dal socio statunitense G Three Partners, la nuova società ha introitato un portafogli in cui c’erano già contratti di gestione per 40 ‘buildings’ di grandi dimensioni, il più famoso dei quali è l’Empire State Building.

 Quello per il grattacielo è un appalto annuale, come tradizione negli Usa per la gestione dei grandi immobili, per una cifra che è ragionevole ipotizzare si aggiri sui 300.000 dollari, ma che la coop non conferma. La cooperativa si occuperà dell’ingegneria della manutenzione e della gestione dei sistemi di distribuzione elettrica. Ma per tutti i contratti ereditati punterà ovviamente al rinnovo, e per farlo metterà sul piatto i veri fiori all’occhiello del suo know how: il monitoraggio in tempo reale dei consumi e i servizi di trigenerarione. “Siamo più avanti noi in Italia sull’efficienza energetica che non gli americani – ha spiegato Michele Crivellari, Managing Director Industrial di CPL – perchè là, prima, non ne avevano bisogno”

 Il Gruppo ha approvato nei giorni scorsi il Piano Industriale 2013-2015. Il fatturato consolidato previsto per il 2013 è di 472 milioni di euro. La stima è che nell’esercizio 2015 saranno 635; 80 milioni realizzati fuori del tradizionale mercato italiano. Le previsioni nel mercato statunitense puntano a un fatturato di oltre 50 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Forse è per quello che sulla foto che ancora campeggia nella sala del consiglio della coop, che immortala gli ‘scarriolanti’, cioè alcuni dei 1.500 uomini che all’inizio del ‘900 furono impiegati in lavori di sterro, bonifica, costruzione di argini del fiume Secchia, il presidente del Gruppo, Roberto Casari, ha scritto a penna: “se facessimo ancora quei lavori avremmo già chiuso”.

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