“E’ come un altro terremoto”. Il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, arriva di corsa nella frazione di San Martino Spina dove la tromba d’aria che ieri pomeriggio ha colpito la pianura padana ha fatto i danni maggiori. Feriti, case scoperchiate, campi e coltivazioni devastate, alberi sradicati, danni per centinaia di migliaia di euro, ancora una volta, nelle stesse zone del terremoto del maggio 2012.

Il governatore Vasco Errani ha raggiunto la zona di Mirandola assieme al direttore della protezione Civile, Maurizio Mainetti: “Un conteggio definitivo lo avremo tra poche ore”, poi la conferma che i feriti tra la zona del modenese, del bolognese e del ferrarese dove è passato il tornado sono 11 di cui sei portati precauzionalmente in ospedale: nessuno grave, quasi tutti colpiti da calcinacci o oggetti trasportati dal vento, oltre a due persone colpite da malore.

Per un albero sradicato caduto sui binari è stata interrotta per alcune ore anche la linea Bologna-Padova. All’Interporto a nord di Bologna i container sono volati a metri di distanza. Danni ingenti a cui si sono aggiunti gli sfollati. Si parla, per ora, di alcune decine di famiglie.

Il sindaco di Mirandola ha quantificato i danni della frazione di San Martino Spina, già colpita l’anno scorso dal terremoto: “Decine di case danneggiate, il centro sportivo e il complesso delle scuole medie ed elementari scoperchiati. Abbiamo anche diversi sfollati”. “Siamo come terremotati”, spiega il sindaco di Bentivoglio, Vladimiro Longhi, nel bolognese. Quasi tutto il territorio colpito, tra l’altro, si trova nel cratere del sisma del 2012.

I danni secondo una stima di Coldiretti si aggirerebbero attorno al milione di euro. “Nelle prossime ore integreremo la richiesta di stato di emergenza nazionale già al vaglio del Governo dopo il maltempo e le frane che hanno colpito il nostro Appennino, inserendo anche questa nuova emergenza che, oggi pomeriggio, ha colpito diversi comuni della bassa pianura bolognese e modenese. È evidente, come abbiamo già ribadito nei giorni scorsi, che è indispensabile una risposta rapidissima ed inderogabile da parte del Governo”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani.

Il cono del tornado, che ha colpito soprattutto zone di campagna, è stato a lungo visibile anche dalla autostrada A1 (video) e dalla via Emilia. Successivamente si è spostato nella parte nord della provincia di Bologna, tra Argelato e San Pietro in Casale. “La tromba d’aria è come i tornado americani”, spiega il meteorologo modenese Luca Lombroso (@LucaLombroso), “Quella avvenuta ieri nella scala d’intensità con cui viene misurata, una scala da uno a cinque, è attorno al 2”. Nel successivo passaggio del tornado verso Nord Est, sono stati segnalati crolli, pare di tetti di capannoni nella zona di Argelato, San Giorgio di Piano e Bentivoglio.

Anche la grandine piovuta dal cielo ha impressionato gli abitanti di Modena. In alcuni punti i chicchi erano grandi quanto noci ed hanno provocato danni ai campi coltivati e alle automobili (video). La colpa della violenta perturbazione è di una “supercella” che si è formata tra Modena e Reggio Emilia. Le previsioni meteo sono date comunque in miglioramento nella giornata di sabato 4 maggio, per poi peggiorare nuovamente nella giornata di domenica, quando anche su Bologna – come su tutto il centro nord – sono previsti temporali di forte intensità.

La Protezione Civile: “Il governo dichiari celermente lo stato d’emergenza”. “Gli esiti di quest’ultima calamità, che coinvolge un territorio già fortemente compromesso dalle recenti frane e alluvioni, verranno portati all’attenzione del governo come ulteriori elementi di valutazione, affinché si possa procedere con celerità alla dichiarazione dello stato di emergenza”. A dichiararlo è il capo del dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, mentre in Emilia si calcolano i danni provocati dalla tromba d’aria che, nel pomeriggio di venerdì, ha provocato 13 feriti lievi e  costretto 119 persone ad abbandonare le proprie case: 86 nel modenese e 33 nel bolognese. Causando oltre un milione di euro di danni. “Lunedì – ha aggiunto Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione civile – verrà completato il Rapporto d’evento con una prima stima dei danni: sarà consegnato ai tecnici del dipartimento nazionale di Protezione civile che torneranno qui per questa nuova emergenza. Un’istruttoria tempestiva, affinché il governo possa dichiarare lo stato d’emergenza nazionale, come richiesto dal presidente Errani”.

Una richiesta inoltrata già da tempo ma fino ad oggi rimasta inascoltata nonostante gli appelli rivolti a Roma dai sindaci emiliani, che da settimane si trovano a dover gestire un’emergenza da 116 milioni di euro, quella dovuta alle frane e alle alluvioni, che tra marzo e aprile ha colpito la regione isolando interi Comuni e rendendo impraticabili case, aziende e strade.

Anche questa volta, ricorda la Protezione Civile, i danni più ingenti si sono verificati in zona ‘cratere’. Una zona già duramente colpita, in ginocchio. La tromba d’aria e le grandinate, infatti, hanno devastato principalmente imprese e abitazioni in un’area compresa tra i comuni di Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale nel bolognese, a Castelfranco Emilia e Mirandola nel modenese. “Comuni delle aree terremotate, e quindi doppiamente colpiti”. Perché se entro la giornata di oggi la maggior parte degli sfollati farà ritorno nelle proprie abitazioni, “restano ancora una volta i danni. Per questo bisogna fare in fretta e agire tempestivamente, anche alla luce di quanto ci dicono le previsioni metereologiche: sono già previste nuove piogge nelle prossime ore”.

di Annalisa Dall’Oca e Davide Turrini

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