Da operaia Omsa ad attrice. Angela Cavalli ex dipendente della storica azienda faentina è parte di quella compagnia Teatro Due Mondi di Faenza che venerdì 3 maggio presenterà, alle 21, in prima nazionale ai Laboratori delle Arti di Bologna, lo spettacolo Lavoravo all’Omsa, piecè con la regia di Alberto Grilli che intreccia due storie: il racconto della chiusura della fabbrica Omsa per delocalizzazione (nel luglio 2010, 346 operai coinvolti, dei quali 320 donne) e il dramma di Brecht Santa Giovanna dei Macelli, storia di operai in rivolta nella crisi del 1929.

In un allestimento scenico minimale, attori e attrici del Teatro Due Mondi sono in scena insieme a una delle operaie che hanno vissuto la chiusura della storica fabbrica faentina per delocalizzazione e hanno preso parte all’esperienza delle Brigate Teatrali Omsa. Lo spettacolo intreccia riferimenti tratti da Santa Giovanna dei Macelli a elaborazioni originali del gruppo: il testo brechtiano si attualizza attraverso le storie delle operaie dell’Omsa. Le due vicende si alternano in un continuo rimando di situazioni che utilizzano canzoni di origine popolare appartenenti alla tradizione dei canti di lavoro e di lotta. Pur nella diversità dei contesti storici, lo spettacolo pone l’accento sulle logiche economiche e imprenditoriali che schiacciano il diritto al lavoro rimarcando le similitudini tra la crisi economica del 1929 ritratta da Brecht e quella vissuta oggi, in un’epoca di globalizzazione, dalle operaie Omsa.

Lo spettacolo, in programma venerdì 3 maggio, ore 21 ai Laboratori delle Arti (ingresso gratuito) si inserisce nella XXV rassegna La Soffitta 2013 organizzata dal Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti – Università di Bologna, nell’ambito del più ampio progetto “Teatro e comunità” a cura di Cristina Valenti con la collaborazione di Giada Russo, dedicato a esperienze artistiche che interagiscono con diverse espressioni di comunità. Il progetto include la performance che ha dato origine allo spettacolo e che animerà, sabato 4 maggio alle 17, il tratto pedonale di via D’Azeglio, sempre a Bologna: Brigate teatrali Omsa, azioni di strada con la partecipazione di ex operaie Omsa, attori e non attori.

Al centro della perfomance la decisione di strategia imprenditoriale del 2010 che colpisce il mondo del lavoro di Faenza. L’Omsa delocalizza l’attività produttiva in Serbia. Trecentocinquanta lavoratori (di cui trecentoventi donne) perdono il posto di lavoro. In questo scenario sono nate le Brigate Teatrali, a seguito di un laboratorio ideato dal Teatro Due Mondi che ha coinvolto le operaie nel tentativo di conciliare due bisogni diversi. Uomini e donne di teatro cercavano un contatto umano come ponte per uscire dalla sala prove, arrivare al centro della vertenza e conoscere personalmente i lavoratori dell’Omsa. Le operaie cercavano un megafono non istituzionale che desse voce e corpo alle loro paure e alla loro solitudine.

Questi diversi punti di partenza sono stati il motore di una macchina teatrale che si è mossa nelle strade e nelle piazze delle città italiane con azioni improvvise e inaspettate. Le Brigate teatrali sono una performance di strada, una sequenza di interventi teatrali “scanzonati e poetici, mai rivendicativi” (Hervée de Lafond e Jacques Livchine, Théâtre de l’Unité, ideatori delle Brigate). In oltre due anni di attività le Brigate sono state ospitate in molte città italiane e oggi le operaie Omsa sono un simbolo di lotta per la tutela del diritto al lavoro.

Il Teatro Due Mondi nasce nel 1979. In più di trent’anni di attività ha portato sulle scene e nelle strade di oltre trenta Paesi l’invenzione di un teatro che unisce artigianato scenico e visione politica attraverso Marquez e Brecht, Orwell e Jarry, le favole per l’infanzia e i canzonieri popolari. Alla ventina gli spettacoli prodotti (teatro di strada, teatro per ragazzi e per adulti) il gruppo ha affiancato negli ultimi due anni i progetti di intervento e partecipazione civile dedicati alle operaie licenziate dell’Omsa e ai rifugiati politici, che gli sono valsi il premio Torototela 2010 indetto dalla Regione Piemonte e il premio Generazioni 2012 indetto da “LiberEtà”, rivista mensile di Spi-Cgil.

Ingresso gratuito con ritiro di coupon la sera stessa, ai Laboratori delle Arti, dalle ore 20 fino ad esaurimento. Info: CENTRO LA SOFFITTA tel. 051.2092400 – www.dar.unibo.it

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