Nella mia qualità di presidente dell’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi, non posso non intervenire perché ieri, 25 aprile 2013, la presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta affermando con forza che occorre abolire subito il segreto di Stato sui reati di strage, terrorismo e mafia.

Questa è una nostra richiesta avanzata fin dal 1984 e adesso, con questa nuova presa di posizione, diventa importatissimo e prioritario che il Parlamento la faccia sua. Si tratta infatti di una richiesta di verità che deve essere accompagnata altrettanto immediatamente dalla rimozione di ogni segreto su fatti del genere. Lo si deve fare per due motivi.

Il primo è l’individuazione dei mandanti, da scoprire e punire dopo tanti anni – ormai decenni in troppi casi – di impunità. Il secondo riguarda le istituzioni, sulle quali si deve concentrare il focus. Solo così si potranno individuare anche coloro che hanno protetto – fosse solo con colpevole inerzia – fatti criminali di questo stampo. Nel caso siano ancora in attività, vanno rimossi prontamente.

È un debito che lo Stato italiano deve ancora saldare alle vittime che rappresento attraverso l’Unione, che riunisce chi è stato travolto dalle stragi di Piazza Fontana (1969), Piazza della Loggia (1974), treno Italicus (1974), stazione di Bologna (1980), treno Rapido 904 (1984) e via dei Georgofili (1993). In tanti anni abbiamo incontrato troppo spesso muri di gomma. Ora sembra che sia finalmente possibili intaccarli e andare oltre le cortine di fumo che hanno impedito una verità piena e completa sui moltissimi morti e feriti rimasti senza ottenere piena giustizia.

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